Il bilancio consuntivo 2016 del Comune di Spoleto, il documento che certifica le entrate e le spese effettivamente sostenute dalla gestione comunale di un anno, è stato approvato. Seppur con uno scarto di voti davvero risicato, 13 i favorevoli e 12 i contrari. E anche se la seduta di lunedì 8 maggio non è stata certo tra quelle più animate degli ultimi tempi, non sono comunque mancati dissensi rispetto a un documento definito, tra gli altri epiteti che gli sono stati attribuiti, poco chiaro, dalle “braccine corte” e privo di progettualità. Su un punto sono stati tutti d’accordo, ed è stato il riconoscimento dell’ottimo lavoro svolto in questi ultimi due anni e mezzo dal dirigente finanziario, Claudio Gori, sui conti del Comune di Spoleto. “Il bilancio è un atto importante e avrei gradito fosse stato più partecipato – ha detto Martellini (Pd) – state facendo un buon piano di rientro come lo stava facendo l’ultima amministrazione, ma bisogna investire di più sulla gente che da servizio alla gente. In città c’è un malessere forte, soprattutto sul versante lavorativo”. Rispetto al recupero sull’evasione fiscale, il consigliere Emili (Fi) ha invece invitato l’amministrazione a “mettere in campo idee e progetti – ha detto – di cittadini morosi ce ne sono pochi, ci sono imprese che non sono più in grado di pagare”. “Spoleto vive una situazione drammatica deve esserci una forte volontà di rilanciare economia, cercare anche strade diverse – ha aggiunto Dominici (Gm) – e poi, se è vero che sono stati trovati dei fondi, creiamo un fondo speciale per le vittime della criminalità”. Per il consigliere Capitani (Pd), invece il bilancio “è con le braccine corte – sono state le sue parole – invece di avere 6 milioni di euro in cassa non sarebbe stato meglio averne 2 di meno e donarli alla città? Gli strumenti ci sarebbero per ossigenare la città”. “Prima i cittadini e il lavoro, e poi i proclami”, ha chiosato Laura Zampa (Pd). “Non dite che va tutto bene – sono state le parole della Bassetti (M5S) – di tagli ce ne sono stati, eccome. Ad esempio, al sociale”. Ma non è finita qui. Nel corso delle dichiarazioni di voto, il capogruppo del Partito democratico, Dante Andrea Rossi, pur riconoscendo “ad alcune componenti della maggioranza la volontà di risollevare questa città”, ha comunque espresso una certa preoccupazione rispetto alle parole dette poco prima dal sindaco Cardarelli. Dalle quali, a suo avviso, si è percepita “una sorta di rassegnazione”. Già, perché il primo cittadino di Spoleto, ripercorrendo in breve tutte le difficoltà affrontate nel post terremoto, aveva detto: “Dobbiamo avere il coraggio di dire che siamo stati abbandonati. C’è stato un aggravarsi delle condizioni lavorative all’interno dei nostri uffici dopo il terremoto, ad esempio, e poter ottenere i 14 dipendenti in più, seppur temporalmente, è stata una vera e propria lotta – ha concluso – nonostante Errani mi avesse garantito fin da subito 5 assunzioni con una autorizzazione mai arrivata”. E allora, sulla base di queste parole, ha invitato il primo cittadino a pretendere “impegni con un atto temporale preciso – ha detto il capogruppo dem – la sensazione di impotenza e rassegnazione che si è respirata oggi, fa male a tutti. Diamo spesso la sensazione di una nobile decaduta che non può essere più all’altezza del passato che ha avuto. È ora di mettere un punto e rilanciare questa città”. E un’apertura è arrivata anche da Aliero Dominici del Gruppo misto “Invito il sindaco a far sì che la città e il consiglio sia vicino a lui – ha detto – ma deve far sì che questo palazzo diventi di tutti”.
Ma ecco nel dettaglio i numeri illustrati nel corso dell’assemblea cittadina dall’assessore Castrovillari prima e dal dirigente finanziario Gori, poi.
Nella relazione, in primis è stato innanzitutto rimarcato come tra consuntivo e preconsuntivo si sia registrata una differenza di circa 800.000 euro, una cifra che è stata investita al fine di migliorare la solidità dei conti, di aumentare il fondo crediti di dubbia esigibilità e il fondo rischi. Gli obiettivi programmatici definiti dalla Giunta hanno riguardato il processo di razionalizzazione delle spese, la riduzione dell’anticipazione di tesoreria, la normalizzazione del funzionamento della macchina amministrativa, il rispetto del principio del pareggio di bilancio, il mantenimento dei livelli qualitativi e quantitativi dei servizi erogati. Rispetto al saldo del 2015 (che era di 3.754.744,94 euro) il risultato di amministrazione in chiusura di 2016 è di 8.543.11.46 euro, con un miglioramento quindi di 4.788.369,52 euro. Un risultato che deve essere però essere letto alla luce dei principi e degli schemi di bilancio previsti dal nuovo ordinamento contabile che impone agli enti di sottrarre dal risultato di amministrazione alcune voci come i crediti di dubbia esigibilità, le passività potenziali e le quote vincolate. Tenuto conto di queste fattispecie, l’ammontare complessivo è di – 14.430.284,92 euro, un miglioramento di 2.004.639,26 di euro rispetto al bilancio consuntivo del 2015. Un risultato questo che proviene dal recupero integrale effettuato nell’esercizio 2016 del disavanzo programmato nel triennio 2016-2018 (di 1.454.348.06 euro), dall’aver recuperato la quota annuale per il 2016 del disavanzo tecnico da estinguere in trent’anni (516.571,59 euro) e dalle maggiori quote disponibili nel 2016 che ammontano a 33.719,26 euro. Riguardo agli aspetti normativi e finanziari, oltre all’importante novità data dall’attuazione del decreto legislativo in tema di nuovi principi contabili e schemi di bilancio, va sottolineato che il riaccertamento straordinario dei residui compiuto all’inizio del 2015 ha comportato un “Disavanzo tecnico” da ripianare di 15.497.148 euro. In linea con la normativa in vigore, l’Amministrazione ha deciso il ripianamento in 30 anni, che ha comportato un ulteriore aggravio della spesa corrente annuale per il Comune di 516.572 euro. Per effetto dell’attuazione del Piano di rientro, l’Amministrazione risultava, inoltre, impegnata al recupero del disavanzo residuo di 1.812.592 euro (in quota capitale), sorto in anni passati in base ai precedenti principi contabili.