22.2 C
Foligno
venerdì, Settembre 19, 2025
HomePoliticaCrisi idrica e pozzi inquinati: Stefania Filipponi chiede lumi sull’attuale situazione

Crisi idrica e pozzi inquinati: Stefania Filipponi chiede lumi sull’attuale situazione

Pubblicato il 12 Luglio 2017 14:49 - Modificato il 5 Settembre 2023 17:02

Tienimi informato

Rimani sempre aggiornato sui fatti del giorno

Ultimi articoli

Il Foligno cerca il riscatto contro il Camaiore. Manni: “Consci della nostra identità”

I Falchetti, orfani di Grea, domani affronteranno al "Blasone" la matricola del campionato, che arriva da una vittoria contro il Prato. Il tecnico biancazzurro: "Loro squadra giovane e che battaglierà, dovremo essere bravi a giocare come sappiamo fare"

Contributi bollette over 65: c’è tempo fino al 17 ottobre

Il Comune di Foligno ha stanziato fondi per oltre 74mila euro a sostegno delle persone anziane per far fronte all’aumento del costo delle forniture e all’inflazione. Potranno accedere al fondo i richiedenti con Isee inferiore a 20mila euro

Foligno, la biblioteca comunale diventa “cantiere di digitalizzazione”

Al via due progetti finanziati con fondi Pnrr e realizzati con l’Università Roma Tre che vedranno la digitalizzazione e catalogazione di documenti del fondo sugli spettacoli teatrali custoditi dalla “Dante Alighieri”

La crisi idrica attualmente in atto fa tornate a galla la questione relativa all’inquinamento dei pozzi che aveva portato, nel 2012, il sindaco di Foligno ad emettere un’ordinanza che vietava l’utilizzo dell’acqua per il consumo umano e irriguo. A sollevarla è stata, con un’apposita interrogazione la consigliera comunale di Impegno civile, Stefania Filipponi che, nel documento spiega come “l’allarme era già stato riscontrato nel biennio tra il 2010 e il 2011” con l’area interessata che si era via via “gradualmente allargata coinvolgendo diverse zone del territorio comunale: da San Giovanni Profiamma alla periferia nord della città, passando per l’area artigianale de La Paciana e quella ad est del centro storico e fino ad arrivare alla frazione di Sterpete e alla zona dell’aeroporto”. Fenomeno, quello riscontrato, che aveva visto intervenire l’Istituto superiore di sanità che, in base ai dati forniti dall’Arpa, aveva evidenziato “una situazione di non conformità – dati i superamenti dei valori di sicurezza e specificatamente per il tetracloroetilene, in diverse circostanze, e per il benzene in un solo campionamento – tale da rendere l’acqua non idonea per il consumo umano e irriguo”. Per gli esperti, infatti, le sostanze contaminanti potevano “essere assorbite sia dalle radici di specie vegetali ed arboree sia dalle foglie delle piante a seguito della volatilizzazione delle sostanze nell’atmosfera”. Ed oggi che la scarsità di acqua sta facendo sentire i propri effetti, “si rende necessario – sottolinea la consigliera folignate – effettuare nuove perforazioni per la realizzazione di altri pozzi”. Prima di farlo, però, per Stefania Filipponi occorre che l’amministrazione folignate chiarisca alcuni punti. Ecco perché in un’interrogazione chiede se siano state individuate le cause dell’inquinamento e i soggetti responsabili, se la falda idrica del sottosuolo folignate risulti ad oggi ancora inquinata e quali siano state le iniziative, medio tempore, adottate dall’amministrazione. Filipponi chiede, infine, se proprietari dei pozzi privati risultati inquinati siano stati risarciti e se i divieti della vecchia ordinanza siano ancora in vigore.

Articoli correlati