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Fils, sindacati e dipendenti pronti a scendere in piazza: “Garanzie sui posti di lavoro”

Pubblicato il 18 Luglio 2017 15:55 - Modificato il 5 Settembre 2023 17:00

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Cgil, Cisl, Uil e Confsal sul piede di guerra. Le organizzazioni sindacali si dicono, infatti, pronte a scendere in piazza se non si aprirà il confronto sulla Fils. Quello stesso confronto che nella giornata di lunedì è stato rilanciato anche da Stefania Filipponi, tornata a chiedere con urgenza un incontro in prima commissione entro e non oltre sette giorni. Pena – aveva spiegato – la convocazione di un’altra commissione, quella controllo o garanzia, di cui la stessa Filipponi è coordinatrice. “Il percorso messo in piedi non garantisce i livelli occupazionali” annunciano oggi i sindacati, dopo essersi rivolti agli stessi consiglieri comunali folignati. “Avevamo chiesto delle modifiche al piano industriale – ha dichiarato il rappresentante Uil, Andrea Russo – ma da parte del Comune non c’è stata alcuna apertura. Ecco perché ci siamo appellati ai consiglieri”. L’auspicio è, infatti, che i membri della massima assise cittadina spingano l’amministrazione Mismetti ad un confronto con i sindacati. Se così non dovesse essere il rischio di uno sciopero diventerebbe certezza. “Se sarà necessario, lo faremo” ha annunciato Russo, che non ha escluso di proclamarlo in tempi stretti, fatta salva la possibilità di revocarlo se nel frattempo si aprisse il tavolo di confronto. Insomma, i sindacati non escludono nessuna ipotesi. Di certo c’è solo che non arretreranno di un passo sul fronte occupazionale. “Abbiamo sempre chiesto che venissero garantiti i livelli occupazionali – ha quindi ribadito Andrea Russo – ma non abbiamo la certezza che con la messa in liquidazione della Fils e l’affidamento dei servizi a terzi venga mantenuto il posto di lavoro per tutto il personale”. A detta dei sindacati i dipendenti precari, anche coloro che da dieci anni lavoravano in Fils con contratti a termine, infatti, sarebbero stati già mandati a casa. “Nonostante il professor Giuseppe Ferranti, incaricato di redigere il nuovo piano industriale, consideri la Fils vitale se si risolvessero i problemi economico-finanziari maturati nel tempo e se ben organizzata – ha aggiunto il sindacalista – ci troviamo di fronte ad un’azienda che chiude e con prospettive incerte per i lavoratori”. Non resta, dunque, che attendere per capire cosa accadrà. E se, quindi, ci si sederà attorno ad un tavolo o se sindacati e lavoratori scenderanno in piazza per far sentire la loro voce.

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