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Foligno, i lavoratori della Fils ci ripensano e dicono sì al cambio di contratto

Pubblicato il 2 Settembre 2017 13:00 - Modificato il 5 Settembre 2023 16:48

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Sono ventotto i lavoratori della Fils che, nell’assemblea dello scorso giovedì, si sono detti favorevoli al cambio di contratto. Ventotto su 36. Dei restanti, infatti, cinque hanno continuato a mantenere una posizione di chiusura nei confronti della proposta avanzata dal piano industriale redatto dal professor Giuseppe Ferranti, mentre resta l’incognita degli ultimi tre. Un cambio di rotta che, spiegano i sindacati, è frutto di quanto accaduto nelle ultime settimane. “Alla luce di quanto emerso durante le sedute delle due commissioni – ha spiegato Andrea Russo della Uil – della posizione netta assunta dal sindaco Nando Mismetti e del fatto che l’amministrazione stia procedendo con l’esternalizzazione dei servizi, gran parte dei lavoratori ha deciso di accettare il cambio di contratto. Anche se – ha ribadito – non ne condivide l’impostazione e non ritiene questa scelta la migliore da fare”. Compiuto questo step, Cgil, Cisl, Uil e Confsal hanno quindi inviato un’apposita comunicazione al primo cittadino folignate ed al liquidatore della Fils, Stefano Mattioli. “Adesso – ha quindi annunciato Russo, intervenendo anche a nome degli altri rappresentanti sindacali – occorrerà verificare le intenzioni dell’amministrazione e capire se ci sono le condizioni per andare avanti con il piano industriale proposto da Ferranti”. Dal canto loro, le organizzazioni sindacali si dicono possibiliste. La strada della ricapitalizzazione sarebbe, infatti, ancora percorribile. Ecco perché i sindacati si dicono pronti a chiedere l’apertura di un nuovo confronto ed a ribadire la necessità di bloccare l’esternalizzazione in attesa di definire il percorso successivo. E’ proprio quest’ultimo aspetto, infatti, a rendere i tempi particolarmente stretti. “Il primo bando per l’affidamento a terzi è quello delle affissioni e dovrebbe scadere nei prossimi giorni – ha dichiarato Andrea Russo -. Si tratta, però, di un servizio per il quale il Comune aveva già previsto l’appalto esterno, a prescindere cioè dalla liquidazione. Per tutti gli altri, invece, c’è ancora tempo prima che si chiuda la questione dell’affidamento a terzi. Se l’amministrazione lo ritiene – ha concluso Russo – c’è tutto il tempo per fermarsi e rivalutare la situazione, anche alla luce dell’utile di 158mila euro registrato nei primi sei mesi del 2017”.

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