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Foligno, chiesto un consiglio comunale straordinario: “Città insicura e sporca”

Pubblicato il 17 Novembre 2021 16:28 - Modificato il 5 Settembre 2023 11:34

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È un fiume in piena la minoranza folignate che, riunitasi nella mattinata di mercoledì 17 novembre per la prima volta in conferenza stampa dopo lo stop dovuto alla pandemia, ha affrontato il tema della sicurezza urbana. Più che un tema, un “problema” per i gruppi consiliari di opposizione che hanno fotografato una Foligno “insicura e sporca, dal centro alla montagna, passando per la periferia”. Una questione bollata come “molto delicata” e rispetto cui, le stesse forze politiche, hanno richiesto un consiglio comunale straordinario. Sì, perché, in estrema sintesi, per Pd, Patto x Foligno, Foligno 2030 e M5S l’amministrazione non può continuare far finta di niente, ma deve mettere in campo azioni concrete e risolutive sul fronte sicurezza. Un tema che, ricordano i gruppi di minoranza, era tra l’altro uno dei capisaldi della campagna elettorale condotta nel 2019 dal centrodestra. Di fatto, per loro, pura “propaganda” in virtù di un “miglioramento dei livelli di sicurezza che finora non c’è stato”. Alla luce del numero e della frequenza di fatti di cronaca anche gravi negli ultimi due anni e mezzo, l’opposizione ha addebitato all’attuale governo cittadino la responsabilità di “non saper gestire il territorio in modo efficace”.

“La nostra non è un’azione pretestuosa ma un contributo che vogliamo dare alla città – ha spiegato Elia Sigismondi del Pd -. Dall’amministrazione, che neanche ammette l’esistenza del problema, non è arrivato nessun intervento concreto per migliorare i livelli di sicurezza. La politica – ha proseguito il dem – deve analizzare il tessuto sociale, per capire cosa sta succedendo, e poi, insieme ad altri soggetti deputati, avviare un percorso che porti a delle soluzioni”. Per Sigismondi non servono allarmismi, ma non si possono far passare per folli i tanti folignati che da tempo lamentano criticità sulla sicurezza urbana. “Si è fatta campagna elettorale dicendo come il passato fosse tutto da buttare ed annunciando un futuro splendido – conclude -, così non è stato”.

Anche il pentastellato David Fantauzzi torna al 2019. “In uno dei confronti tra candidati, spiegai, insieme a Luciano Pizzoni, come un sindaco, da solo, non potesse fare moltissimo sulla sicurezza perché molto dipende anche da altre istituzioni – ha raccontato Fantauzzi -. L’attuale primo cittadino, asserendo il contrario, ci apostrofò come ‘incompetenti’. A metà del mandato – ha sottolineato – nulla di concreto è stato però fatto”. Azioni concrete che per Fantauzzi non corrispondono semplicemente all’attivazione di un distaccamento della municipale in piazza Matteotti e al taglio delle siepi. “Si parla di telecamere – ha aggiunto – ma ancora niente”. Il consigliere non usa poi mezzi termini e dice che “se il cambiamento c’è stato con la nuova amministrazione non è certo in positivo”.

A fargli eco Mario Gammarota di Foligno 2030 che ha parlato di “amministrazione allo sbando”, evidenziando come “una città abbandonata a sé stessa incentivi persone poco intelligenti a tenere comportamenti sbagliati”. Poi, il nodo movida in centro. “Va governata dialogando con cittadini ed operatori economici – ha spiegato Gammarota -, magari con una cabina di regia capace di coordinare gli interventi”.

Francesco Silvestri di Patto x Foligno ha quindi posto l’accento sullo stretto legame tra sicurezza e decoro urbano. “Una politica di buona gestione del territorio – ha dichiarato – deve creare un terreno inospitale per la criminalità. Si deve rispondere alle esigenze dei cittadini – ha continuato Silvestri –, come minoranza siamo pronti ad offrire supporto al governo cittadino”.

“Occorre vedere la sicurezza come prevenzione e non come repressione, non vogliamo un sindaco-sceriffo – ha aggiunto Rita Barbetti del Pd -. Servono coordinazione dell’amministrazione, investigazione intesa come mappatura dello stato di salute del territorio, programmazione e riqualificazione di luoghi in stato di degrado”. La dem ha condannato, inoltre, l’amministrazione per il “mancato potenziamento del corpo della polizia municipale”, mentre Giovanni Patriarchi (Pd) per “l’immobilità che, in generale sul tema sicurezza, continua a mostrare”.

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