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L’arte futurista di Leandra Angelucci Cominazzini in mostra a palazzo Trinci

Pubblicato il 6 Novembre 2021 09:53 - Modificato il 5 Settembre 2023 11:37

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A 40 anni dalla sua morte, Foligno ricorda Leandra Angelucci Cominazzini, artista futurista nata nella città della Quintana nel 1890 e dove poi morì il 24 gennaio del 1981. E lo fa con una mostra, dal titolo “Leandra Angelucci Cominazzini. Una donna futurista”, in programma da domani, domenica 7 novembre al 24 gennaio prossimo. Il taglio del nastro alle 11.

Allestita a palazzo Trinci e nelle sale della biblioteca comunale “Dante Alighieri”, l’esposizione è prodotta da CoopCulture, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno e la collaborazione della Regione Umbria, del Comune e della Pro Foligno.

Leandra Angelucci Cominazzini, lo ricordiamo, fu tra le personalità femminili, poche ma agguerrite, che aderirono al Futurismo. Il loro ruolo all’interno del Movimento, fondato da Filippo Tommaso Marinetti nel 1909, infatti, appare ancora più interessante se si considera il tratto, al contrario, programmaticamente misogino del Futurismo, che costruiva una visione dell’arte basata su valori come la forza, la velocità, la guerra, da cui il genere femminile era considerato escluso. Le donne allora reagirono ampliando gli spazi del movimento, diventando artiste a tutto tondo, impegnate su più fronti artistici.

Curata da Massimo Duranti – che nel 1983 si occupò della prima antologica e della monografia con Enrico Crispolti -, e da Andrea Baffoni, è corredata da un catalogo con testi, oltre che dei curatori, anche di Domenico Cialfi, Emanuela Cecconelli, Lucia Bertoglio, Giuseppe Angelucci, Flaminia Angelucci e Marta Angelucci, la riproduzione di tutte le opere esposte a Foligno e ampi apparati con un’inedita cronologia e un’aggiornata bibliografia. 

Eccezionale, poi, la presenza della grande opera di Gerardo Dottori il ritratto aeropittorico della famiglia Marinetti, realizzato tra il 1930 e il 1933, che ritrae il fondatore del Futurismo con accanto la moglie Benedetta e le figlie Vittoria, Luce e Ala, quest’ultima ritratta ancora nel grembo materno. L’esposizione di quest’opera sottolinea, simbolicamente, il legame con Marinetti, che accolse l’artista folignate nel Movimento da lui fondato.

Importante anche la sezione dedicata alle arti applicate con arazzi Hispellum, ceramiche e altri elementi d’arredo che testimoniano la versatilità dell’artista e la sua adesione ai dettami della Ricostruzione futurista dell’Universo. E significativa la presenza dell’abito da sposa di Leandra, per gentile concessione del Museo Caprai, per la prima volta in una mostra dedicata all’artista folignate.

A corredo, anche numerose carte, immagini, diplomi tratti dall’archivio dell’artista, donato dagli eredi al Comune di Foligno, da poco riordinato e digitalizzato dalla biblioteca comunale, dai cui depositi provengono le preziose edizioni futuriste dell’editore folignate Campitelli, che fu per anni l’editore di Marinetti.

Numerose, infine, le iniziative collaterali, tra visite guidate, laboratori per bambini e teatrali per gli adulti, convegni, eventi sul cinema, la velocità e la musica futurista, a ricordare che quel movimento volle abbracciare ogni forma di espressione estetica.

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