L’incontro è fissato in agenda per la fine di giugno o al più tardi agli inizi di luglio. In quell’occasione il Comune di Foligno e Coop Centro Italia dovrebbero tornare a sedersi al tavolo per fare il punto sull’articolata e complessa questione dell’ex zuccherificio. Pratica che nel pomeriggio di giovedì 17 giugno è finita sul tavolo della commissione controllo e garanzia presieduta da David Fantauzzi (M5S) e che ha visto la presenza di tutte le parti in gioco: il Comune rappresentato dall’assessore all’urbanistica e sviluppo economico, Marco Cesaro e la proprietà con il presidente Antonio Bomarsi che ha rotto un silenzio durato più di due anni. Ma anche l’ex sindaco Nando Mismetti che la vicenda dell’ex zuccherificio la conosce fin troppo bene, al punto da esser stato lui a ripercorrere tappa per tappa quanto accaduto a partire, addirittura, dall’entrata in funzione del sito produttivo agli inizi del 900.
L’obiettivo: fare chiarezza, soprattutto a beneficio dei cittadini, su quale sia lo stato dell’arte di una delle aree più discusse e più strategiche di Foligno, ma anche più complesse vista la presenza di contenziosi su cui sono intervenuti, entrando più nel tecnico gli avvocati Alarico Mariani Marini per Coop e Daniele Miliani per il Comune. Questioni da tribunale a parte, l’intervento più atteso è stato sicuramente quello del presidente Bomarsi che, come detto, non era mai entrato nel merito della vicenda, se non due anni fa, quando l’accordo tra le parti venne ratificato dal consiglio comunale. Tra i punti sottolineati la mancanza di pregiudiziali di Coop verso una parte politica piuttosto che un’altra. “Coop non si schiera e non sostiene nessuno, ma colloquia con tutte le amministrazioni” ha dichiarato Bomarsi, sottolineando come “a noi interessa il merito delle questioni, coniugando l’interesse della comunità”. Ma anche spiegando come alla luce delle proroghe concesse all’attuale amministrazione non siano arrivate, di contro, osservazioni o richieste. “Non è mai stato sollevato alcun problema rispetto al progetto e non ci sono arrivate proposte diverse”.
L’ultima proroga, calendario alla mano, è scaduta il 5 novembre scorso. Ma per l’assessore Cesaro si è trattato di una “fase di necessaria acquisizione della cognizione dell’intera materia”. “Le richieste di proroga – ha dichiarato – sono giustificate, a nostro giudizio, proprio dalla necessità che il nuovo dirigente acquisisse tutte le informazioni per valutare l’accordo, dal momento che la questione non interessa solo l’Ambito 1 ‘Il campus’, ma anche quello dei ‘Cipressi’. Ambito, quest’ultimo, complesso e articolato tanto quanto il primo. All’inizio del mese abbiamo però comunicato a Coop che siamo disponibili ad un incontro per confrontarci sulle verifiche che abbiamo fatto”. Incontro che dovrà sbloccare la nuova impasse con, sullo sfondo, lo spettro dei 5 ricorsi finiti al Consiglio di Stato. Ricorsi con cui le parti potrebbero tornare a fare i conti se alla data dell’udienza non ci fosse ancora un accordo.
Per l’opposizione di centrosinistra di tempo, però, ne è trascorso fin troppo. “Non è possibile che due anni non siano stati sufficienti per analizzare l’accordo” ha commentato Rita Barbetti (Pd), chiedendo all’amministrazione comunale una presa di posizione. “Siamo stati sempre noi a sollecitare delle risposte – ha proseguito -. Non si può decidere rimanendo in silenzio e soprattutto facendo decadere i termini. La seconda proroga è scaduta senza alcun atto ufficiale. È questa la questione sostanziale e immagino sia arrivato il momento di dire alla città quali sono le intenzioni di questa amministrazione”. Posizione ribadita anche dal capogruppo Pd, Elia Sigismondi, che ha auspicato un “equilibrio tra la parti, perché – ha dichiarato – altrimenti si prospetta un futuro dai contorni sfumati per questa amministrazione e per la città” e da Mario Gammarota di Foligno 2030, che ha ribadito la necessità di arrivare ad un percorso condiviso.
Tra i temi toccati anche quello del Parco delle Scienze e delle Arti con l’assessore Cesaro che pur sottolineando la validità del progetto, ha ribadito come nelle carte dell’ex zuccherificio non se ne faccia menzione e come il progetto elaborato dai 22 scienziati con fondi del Miur e del Comune sia solo un documento scientifico e non un progetto con una sua definizione architettonica. “È un’occasione che non vogliamo perdere – ha detto – ma anche le associazioni, i sindacati e il Laboratorio di scienze sperimentali hanno preso cognizione e consapevolezza del fatto che non è nei progetti che la Coop ha presentato. Siamo stati invitati a parlarne con Coop e lo faremo, ma associazioni e sindacati hanno detto che è più importante il progetto che la location, che può essere individuata anche in un’altra area o su più spazi cittadini”.
Della strategicità dell’ex zuccherificio come base del Vision ha parlato l’ex sindaco Mismetti, rilanciando le positive ricadute che avrebbe sulla valorizzazione del centro storico oltre che per la vicinanza con il polo scolastico. “Il Parco – ha spiegato – non è stato fattivamente inserito perché il Comune non avrebbe mai potuto avere una capacità di spesa propria per realizzarlo, ma che ci fosse l’intenzione è stato sempre chiaro e testimoniato anche dal progetto presentato da Coop”. “Nel 2013 l’amministrazione comunale ci chiese di predisporlo – ha dichiarato Bomarsi – e così abbiamo fatto. Il progetto – ha concluso – è negli atti consegnati al Comune”.