Commemorare chi ha sacrificato la propria vita in nome della libertà: mai tema più attuale, nel ricordo della medaglia d’oro Augusto Renzini. “Celebriamo la memoria del sacrificio di un carabiniere che ha dato la sua vita per l’Italia – le parole del primo cittadino di Nocera Umbra, Virginio Caparvi –, per quei valori di libertà e democrazia che ogni giorno ci sono assicurati dalla Carta costituzionale che nasce anche dal sangue caduto alle Fosse Ardeatine”. La consueta cerimonia annuale, che si è tenuta nella mattinata di sabato 26 marzo, nella città delle acque, ha avuto inizio con la celebrazione di una Santa Messa nella cattedrale della cittadina, seguita poi dalla deposizione di una corona d’alloro a ridosso del monumento ai caduti, in piazza Umberto I.
“Appartenente al fronte della resistenza, si prodigava senza sosta nella dura lotta clandestina contro l’oppressore tedesco trasfondendo nei suoi compagni di lotta il suo coraggio. Incurante dei rischi cui si esponeva, portava a compimento valorosamente le azioni di guerra affidategli. Arrestato dalla polizia nazi-fascista, sopportava storicamente durante la detenzione, le barbare torture inflittegli ed affrontava serenamente la fucilazione, pago di aver compiuto il suo dovere verso la patria oppressa, con l’olocausto della vita”: così recita la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria, concessa il 7 dicembre 1951, di Augusto Renzini. Nocerino di nascita, il carabiniere si unì all’organizzazione clandestina, guidata dal generale Filippo Caruso, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. Mentre era a comando di una squadra, subì la cattura da parte dei tedeschi; il 24 marzo 1944, insieme ad altre 334 persone, venne fucilato alle Fosse Ardeatine.
Un orgoglio per la città di Nocera, insieme all’altra medaglia d’oro, Fulvio Sbarretti, “come lo sono – ha proseguito Caparvi – per l’Italia intera le tante onorificenze di altrettanti italiani che hanno versato il sangue per la nostra libertà.”
A prendere parte alla commemorazione, oltre al sindaco Caparvi, Angela, nipote di Augusto Renzini, il comandante provinciale dei carabinieri di Perugia, il colonnello Stefano Romano, il vicario questore di Perugia, Maria Grazia Corrado, il capitano della guardia di finanza Antonio Auriemma, comandante della compagnia di Foligno, una rappresentanza di associazioni dei carabinieri in congedo, il capitano della polizia municipale di Nocera, Luigi Monarca, la sezione Anpi di Nocera, l’Ancri Umbria e alcune associazioni territoriali.
Un passato terribilmente ricorrente. Il tema bellico, come ricordato dal sindaco Caparvi, “non rappresenta soltanto una questione del passato. L’attualità – ha concluso – ce lo ricorda in modo spietato”, cogliendo l’occasione per salutare le persone ucraine arrivate nella cittadina, prevalentemente ospiti di parenti e amici già residenti a Nocera.