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Trevi, Moccoli chiede l’iscrizione all’anagrafe antifascista. Lega: “Si pensi alle famiglie”

Pubblicato il 28 Gennaio 2021 15:32 - Modificato il 5 Settembre 2023 12:52

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È scontro a Trevi sull’ordine del giorno presentato dall’assessore alle politiche sociali, Stefania Moccoli, a sottoscrivere la “Carta di Stazzema” e ad aderire all’anagrafe antifascista, istituita proprio dal Comune toscano. Nella nota indirizzata al presidente della massima assise cittadina, al sindaco ed ai consiglieri, Stefania Moccoli chiede, inoltre, che il Comune intraprenda tutte le iniziative necessarie ad informare i cittadini interessati che, fino al 31 marzo prossimo recandosi allo Sportello del cittadino, è possibile sottoscrivere il progetto di iniziativa popolare sulle norme contro la propaganda e la diffusione di messaggi inneggianti a fascismo e nazismo e la vendita e produzione di oggetti con simboli riconducibili ai due movimenti.

“I recenti fatti dell’assalto a Capitol Hill – ha spiegato al riguardo l’assessore trevano alle politiche sociali – sono solo la punta dell’iceberg di ciò che sta succedendo nel mondo: si riaffacciano simboli, parole, atteggiamenti, gesti ed ideologie che dovrebbero appartenere al passato. Si fanno largo sentimenti generalizzati di sfiducia, insofferenza e rabbia – ha proseguito – che si traducono in atteggiamenti e azioni di intolleranza, discriminazione, violenza verbale. In un momento così tragico e delicato come quello quello che stiamo vivendo – ha quindi concluso Stefania Moccoli – è più che mai necessario ristabilire i giusti valori e porre un argine a questa deriva”.

Appello che l’assessore ha rilanciato anche sui social e che non è passato inosservato tra le fila dell’opposizione, provocando la reazione della referente trevana della Lega. “Il Comune di Trevi si preoccupi di sostenere le famiglie e le imprese – ha dichiarato Cristina Mammoli – invece che perdere tempo dietro questioni oramai superate”. “Mentre chiudono le imprese – prosegue l’esponente leghista – le partite Iva si decimano e le famiglie sono in forte difficoltà, soprattutto nel periodo storico attuale con una pandemia che sembra non voler cessare – prosegue l’esponente leghista – l’amministrazione di centrosinistra di Trevi porta in consiglio comunale un ordine del giorno per sollecitare le persone ad iscriversi all’anagrafe antifascista”.  Per Mammoli “la soluzione più facile – ha dichiarato – quando non si ha idea su come gestire la macchina amministrativa della nostra città. Ad arte – ha concluso – si tira fuori il pericolo fascismo, quasi come se questo fosse una panacea per tutti i mali”.

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