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Covid, in Umbria indice Rt a 0,71. Ottimismo sul ritorno in fascia gialla

Pubblicato il 3 Dicembre 2020 17:10 - Modificato il 5 Settembre 2023 13:03

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Indice Rt a 0,71 per l’Umbria secondo il monitoraggio effettuato dall’Istituto superiore di sanità e confermato anche dal nucleo epidemiologico regionale. Ad annunciarlo è stato il direttore regionale, Claudio Dario, nel corso del consueto incontro settimanale, spiegando come “il dato positivo fa essere ottimisti sulla valutazione che verrà fatta nel fine settimana a proposito dell’attribuzione della fascia all’Umbria”. Possibile, dunque, un ritorno in fascia gialla per il Cuore verde d’Italia, dove si registra di fatto una stabilizzazione dei dati nelle ultime settimane. 

Una stabilizzazione che sembra interessare anche i ricoveri, anche se – secondo quanto riferito da Marco Cristofori del Nucleo epidemiologico umbro – per assistere ad un calo dei pazienti occorrerà attende ancora un po’ di tempo. Stessa situazione anche per le terapie intensive. Scende, invece, la curva per quanto riguarda gli attualmente positivi che, dopo aver toccato il picco dei 12mila, sono scesi sotto la soglia dei 7mila. 

Continuano a salire, però, i nuovi contagi e i tassi più alti si registrano nelle aree di Assisi, Bastia Umbra, Bettona e Trevi. “Tasso che – ha sottolineato Cristofori – dipende anche dalla densità di popolazione, dal momento che in linea generale seguono l’andamento regionale”. Intanto, si sta riprendendo su tutti i distretti il controllo sui tracciamenti. 

Nel corso dell’incontro analizzata anche la situazione decessi nelle due fasi che hanno contraddistinto l’epidemia. Delle 415 vittime registrate al 30 novembre scorso sono stati 80 i decessi al 31 luglio (il 5,6 per cento) e 335 da agosto alla fine di novembre (l’1,9 per cento). Nella prima fase il 51,8 per cento dei casi si riferiva a donne, l’età media generale si attestava sui 53.5 anni e nell’11 per cento dei casi si è reso necessario il ricovero. Nella seconda fase, invece, di sesso femminile il 50,9 per cento dei casi, età media generale più giovane, ossia 44.4 anni, e nel 2,9 per cento casi si è reso necessario il ricovero. Dati alla mano, si conferma una maggiore probabilità di decesso all’aumentare dell’età, tra i maschi e tra coloro che hanno patologie croniche o che comunque non le escludono. Il ricorso al ricovero è associato al decesso e nella seconda fase si ha una minore letalità rispetto al numero dei positivi individuati. 

Fatto anche il punto su carceri ed Rsa. Per quanto riguarda le case circondariali, a Spoleto il quadro è di cinque positivi: due operatori di polizia penitenziaria, un sanitario e due detenuti. A Terni sei positivi tra i detenuti e tre tra il personale che opera nella struttura. A Capanne 14 contagi tra i detenuti, uno tra il personale penitenziario ed uno tra quello sanitario. In arrivo, inoltre, 4mila test da somministrare a tutta la popolazione dei quattro istituti penitenziari. Sul fronte delle Rsa, al 2 dicembre risultavano positivi un medico, 10 infermieri, 96 oss e 285 ospiti. In totale 400 persone e 46 i ricoveri. Ammontano invece a 328 i negativizzati. Un centinaio, invece, i medici di medicina generale contagiati, di cui 25 attualmente positivi e 75 guariti. 

Intanto qualche prima indiscrezione arriva anche sul vaccino antiCovid, anche se la Regione è ancora in attesa di una più articolata documentazione. Secondo quanto emerso nel Cuore verde d’Italia dovrebbero arrivare sulle 50mila dosi entro la seconda metà di gennaio. Dosi che saranno stoccate tra le due aziende ospedaliere di Perugia e Terni e gli ospedali di Foligno e Città di Castello. Restano da individuare, invece, i punti vaccinali, dovrebbero essere all’incirca una decina e che dovranno erogare nel complesso 30mila dosi. “L’arrivo del vaccino – ha però dichiarato Dario – non deve indurre false sicurezze, perchè una valutazione effettiva la si avrà non prima del prossimo autunno”.

Ultimi due punti toccati, il vaccino antinfluenzale con l’arrivo – entro il 15 dicembre – delle dosi rimaste e la somministrazione, a partire dalla prossima settimana, dei test antigienici da parte dei medici di medicina generale.

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