Leggero incremento delle polveri sottili che rimangono comunque sotto i limiti previsti dalla legge, mentre per quanto riguarda Ipa, metalli e diossine, i risultati delle rilevazioni della centralina mobile installata a seguito del rogo dovrebbero arrivare nella giornata di venerdì 26 giugno. È quanto rende noto l’Arpa a proposito dell’attività di monitoraggio che i tecnici stanno svolgendo alla cartiera di Trevi dopo l’incendio di martedì che ha interessato 9mila quintali di carta da macero che si trovavano nel piazzale esterno. C’è ottimismo, dunque, sulla salubrità dell’aria.
Così come sembra stia tornando alla normalità la situazione nelle acque del Clitunno che, a seguito di uno sversamento di colorante industriale, si erano tinte di viola. “Secondo quanto emerge – ha dichiarato il direttore generale di Arpa Umbria, Luca Proietti, alla redazione di rgunotizie.it – dovrebbe esser stato più un effetto per così dire visivo che non effettivamente fisico e tossico. Anche i residui di colore che si erano posizionati sul fondale, infatti, si stanno diluendo. Ecco perché – ha proseguito Proietti – stiamo pensando di avanzare una richiesta di sospensione dell’ordinanza emanata dal sindaco di Trevi con la quale si vietavano gli attingimenti dal Clitunno”.
Stando così le cose, dunque, non ci dovrebbero essere problemi per gli agricoltori trevani, preoccupati dalle ricadute che un eventuale inquinamento delle acque del Clitunno avrebbe potuto avere sulle colture. Intanto prosegue il lavoro dei vigili del fuoco. Domato l’incendio, vanno infatti avanti le operazioni di spegnimento dei diversi focolai che dovrebbero proseguire – secondo quanto reso noto – ancora per tutta la notte e per la giornata di venerdì.
E nelle scorse a prendere la parola erano stati anche i vertici delle Cartiere di Trevi, ribadendo come “la carta da macero oggetto dell’incendio era stata acquistata come materia prima seconda, in parte attraverso il circuito di raccolta nazionale Comieco, per la produzione di materiale riciclato”. “L’auspicio – hanno concluso dall’azienda – è di poter provvedere al più presto al ripristino dell’area interessata e alla ripresa della produzione, a tutela di una importante attività industriale per l’Umbria e dell’occupazione di una forza lavoro qualificata che anche in questa drammatica occasione ha dimostrato il proprio attaccamento all’azienda, che opera sul territorio di Trevi dal 1960”.
NUOVA ORDINANZA – E nel tardo pomeriggio di giovedì la nuova ordinanza del sindaco Bernardino Sperandio è in effetti arrivata. Nella nuova ordinanza, la numero 25, il primo cittadino ha disposto il divieto di attingimento delle acque del fiume Clitunno per qualsiasi uso non irriguo, nel tratto compreso tra lo stabilimento della ditta Cartiere di Trevi e la località Casco dell’Acqua inclusa. Insomma, ora sarà possibile utilizzare l’acqua per irrigare, ma non sarà consentito per tutti gli altri scopi. Rimangono invece in vigore tutti gli altri obblighi: il consumo di prodotti alimentari coltivati solo dopo accurato lavaggio con acqua associato a strofinamento della superficie, ove posibile, alla rimozione del rivestimento superficiale mediante spelatura o sbuciatura; divieto di consumo dei prodotti coltivati da parte dei soggetti più a rischio, come bambini, donne in gravidanza e in allattamento; divieto di raccolta e consumo di funghi epigei ed erbe spontanee; divieto di pascolo e razzolamento di animali da cortile; divieto di utilizzo dei foraggi e cereali destinati agl ianimali, raccolti nell’area interessata. Nel territorio rientrante nel raggio di 2 chilometri dal luogo dell’incendio. E’ consentita la pesca sportiva, ma è vietato l’utilizzo del pescato per scopi alimentari.
COLDIRETTI – Nella giornata di giovedì è arrivata anche una nota da parte di Coldiretti Umbria, che ha raccolto alcune preoccupazioni da parte delle imprese agricole del territorio, a cominciare da quelle che coltivano ortaggi.” L’auspicio – afferma Coldiretti – è che da questa situazione non derivino conseguenze per un territorio e per un’economia che si caratterizzano per qualità e distintività delle proprie produzioni, a cominciare dal pregiato sedano nero”.