21.5 C
Foligno
martedì, Giugno 17, 2025
HomeAttualitàSacchi neri ed anche una vasca da bagno abbandonati nei boschi di...

Sacchi neri ed anche una vasca da bagno abbandonati nei boschi di Sassovivo

Pubblicato il 4 Marzo 2020 12:55 - Modificato il 5 Settembre 2023 14:02

Tienimi informato

Rimani sempre aggiornato sui fatti del giorno

Ultimi articoli

Maturità, tempo di prima prova per quasi 7mila studenti umbri

A partire da domani gli alunni degli istituti italiani e regionali si confronteranno con il tema di italiano. Intanto è partito il “toto traccia”: tra gli autori papabili D’annunzio, Svevo e Calvino, ma anche Montale e Ungaretti, mentre per l’attualità si guarda all’intelligenza artificiale

A Spello è tutto pronto per la magica notte delle Infiorate

Nel weekend del 21 e 22 giugno le strade della Splendissima Colonia Julia si tingeranno di mille colori, quando i maestri infioratori assembleranno i petali per dare vita ai grandi tappeti floreali. Quest’anno anche un’opera speciale dedicata a papa Francesco

Raccolta dei rifiuti e Tari, incontro pubblico su problemi e opportunità

Al via un ciclo di appuntamenti promossi in diverse zone della città da Patto x Foligno e Foligno 2030 con l’obiettivo di informare, coinvolgere e andare alla ricerca di soluzioni. Si parte venerdì 20 giugno: tra i relatori anche Sandro Spaccasassi e Maurizio Zara

Sacchi neri e fusti ormai arrugginiti, ma anche elettrodomestici e una vasca da bagno. È l’ennesima e desolante fotografia scattata da alcuni cittadini nel comune di Foligno. L’area interessata è, questa volta, quella di Sassovivo, dove viene denunciato ancora una volta il malcostume che vuole l’abbandono selvaggio dei rifiuti tra i boschi, invece di seguire le regole del conferimento nelle apposite isole ecologiche.

Una vera e propria piaga che dilaga sempre di più, nonostante le segnalazioni che vengono fatte quotidianamente. Una piaga che, come detto, questa volta ha acceso i riflettori sulle zone boschive di Sassovivo, molto frequentate sia a piedi che in bici. Impossibile, dunque, che passasse inosservata la situazione di degrado in cui versa l’area. E così, negli scorsi giorni, non c’è stato solo chi ha denunciato lo stato di incuria con cui sta facendo i conti la montagna folignate, ma anche chi ha deciso di rimboccarsi le maniche perché si liberino i boschi da tutti quei rifiuti.

L’iniziativa porta la firma dell’associazione Fonti di Sassovivo e si avvale della collaborazione di Legambiente Foligno con il presidente Marco Novelli e del Movimento dello sconforto generale guidato dall’assisano Alex Trabalza. A scendere in campo anche la pro loco di Casale e i ragazzi della All Mountain Foligno, che proprio lungo quei sentieri e percorsi sterrati organizzano annualmente la Sassovivo Wild. L’appuntamento è per domenica 15 marzo, alle 8.30, alle fonti. Da lì si partirà, sacchi e guanti al seguito, per una passeggiata a cui si affiancherà la pulizia del fosso Renaro.

In programma, dunque, una nuova iniziativa di cittadinanza attiva che fa seguito ad altre che via via si sono tenute nel corso del tempo e che spinge il pedale dell’acceleratore sulla recente collaborazione avviata dalla sezione folignate di Legambiente e dal Movimento dello sconforto generale. Sinergia che aveva preso il via lo scorso mese di gennaio con la pulizia della pista ciclabile che costeggia la frazione folignate di Sterpete e proseguita, poi, la scorsa domenica con una nuova iniziativa che questa volta ha interessato però via Sant’Anna a Passaggio di Bettona.

“Una delle giornate più importanti del nostro movimento”: così l’ha apostrofata Alex Trabalza, che ha sottolineato la numerosa presenza di volontari provenienti da tutta Umbria, compresa la vicina Foligno con i soci di Legambiente. “Abbiamo trovato di tutto – ha commentato Trabalza – dagli elettrodomestici ai rifiuti urbani, inerti, secchi, televisioni, reti, tavoli, insomma un disastro ambientale. Una delle discariche abusive più grande mai raccolta. Un vero disastro ambientale. Ed è per questo – ha concluso – che invitiamo l’amministrazione di Bettona come le altre del territorio Umbro ad aprire gli occhi sul problema”.

Articoli correlati