Sarà dedicato a Giuseppe Annibali, cantoniere comunale ucciso dalle SS il 19 aprile del 1944, il cippo che verrà posizionato nella frazione di Serre di Mosciano a Nocera Umbra che, come da tradizione, anche quest’anno torna a ricordare le vittime dell’eccidio di Collecroce. Ogni anno, infatti, l’Anpi “17 Aprile” di Nocera Umbra aggiunge una nuova pietra al percorso che celebra quei cittadini che persero la vita in quei terribili giorni. La cerimonia di commemorazione che prevede, però, non solo il posizionamento di un nuovo cippo, ma anche la visita a tutti gli altri massi, si terrà domenica 14 aprile alle 11.30.
L’iniziativa, che si inserisce nella rassegna “Fatti e luoghi della memoria”, prenderà il via alle 8.30, dove verranno ricordati Giuseppe Squarta e Achille Staccioni. Si proseguirà verso: Ponte Vallerice (vicino Sorifa) per ricordare Giovanni Tribuzi; Sorifa per Bartolomeo Armillei; Le Prata, luogo del prelevamento di Giuseppe Squarta e Achille Staccioni; incrocio di Collecroce per Angelo Coccia e Tito Tesauri; Le Fossata per Gervasio Cucchiarini, Guido Gallina, Vittorio Paolucci ed Eliseo Conti; Fonte del Trocco (sulla strada verso Bagnara) per Bernardino Tiribuzi, Francesco Capocci e Nazzareno Capocci; le fonti di Collecroce per Eliso Cucchiarini e Gino Collarini (il Francescino); il monumento di Collecroce per ricordare tutte le vittime dell’eccidio; vicino Serre di Mosciano per Domenico Grilli e Domenico Pascucci.
Il momento culminante della giornata è previsto – come detto – alle 11.30, vicino Serre di Mosciano, in località Costa dell’Africa, per la commemorazione di Giuseppe Annibali e l’inaugurazione della sua pietra. La manifestazione si concluderà, poi, sempre a Serre di Mosciano con un momento di ristoro.
“Questa iniziativa – ha commentato il presidente dell’Anpi di Nocera Umbra, Francesco Mirti – è importante per mantenere vivo il ricordo delle persone scomparse e per coltivare la memoria per le generazioni future. Anche con questo gesto vorremmo ricordare i torti e le violenze del passato perché non si ripetano, così come il coraggio e la passione di tante persone – ha concluso – che hanno contribuito a costruire il nostro presente e la nostra democrazia”.