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Due umbri firmano l’opera per i 100 anni del consolato britannico a Milano

Pubblicato il 6 Luglio 2018 07:53 - Modificato il 5 Settembre 2023 15:53

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“3X100POP” è il titolo dell’opera di David Pompili, a cura di Matteo Pacini e Artespressione Milano, realizzata su commissione del consolato britannico per celebrare il compleanno della Regina Elisabetta II e l’anniversario dei cento anni d’insediamento dello stesso consolato a Milano. L’opera è stata  ufficialmente in occasione del compleanno di sua maestà, le cui celebrazioni si sono svolte a Villa Necchi Campiglio di Milano il 21 giugno scorso. L’evento è stato organizzato da Dare Studio del perugino Luca Rufini. I festeggiamenti, come detto, hanno riguardato anche i cento anni di attività del consolato britannico a Milano. Presenti il ministro inglese per gli investimenti Graham Sturat MP oltre all’ambasciatore in Italia Jill Morris e il console generale Tim Flear. L’OPERA – L’opera 3X100POP è stata ideata su cinque pannelli quadrati realizzati in tecnica mista su cartone, tipico supporto utilizzato dall’artista umbro. La composizione dell’opera vede alternarsi le icone di alcuni capisaldi della cultura britannica dei quali, in questo periodo, ricorrono diversi anniversari. Ecco quindi che, sullo sfondo dell’Union Jack, Pompili fa coabitare soggetti di diversa natura e personaggi iconici come Frankenstein, celebre romanzo di cui ricorre il bicentenario dalla prima pubblicazione nel 1818, e Jane Auten, gigante della letteratura inglese recentemente commemorata per i duecento anni dalla sua scomparsa. Non mancano riferimenti all’Uk Civil Service e ai cento anni di costituzione delle Air Force Britanniche nel 1918, data che vide, tra le altre cose, l’attesa estensione del diritto di voto alle donne con la proclamazione del Suffragio Femminile. L’ARTISTA – David Pompili è nato a Spoleto nel 1970 e attua da anni la sua ricerca artistica offrendo preziosi spunti di riflessione sugli effetti del bombardamento mediatico cui siamo continuamente esposti. Il processo creativo delle sue opere avviene attraverso la rielaborazione di immagini e temi emblematici della società contemporanea, attingendo dal trash televisivo, dalla pubblicità, dalla cronaca e dalla politica, come dalla storia e dall’iconografia di repertorio. Assimila, decompone, ricompone e infine restituisce immagini sotto forma di metaforiche allegorie, avvalendosi di tecniche artistiche come il collage, la pittura, lo stencil e la grafica, applicati su materiali poveri e di recupero come carta, cartoni da imballaggio e oggetti di uso comune usati come supporto. L’ispirazione di David Pompili proviene dalla moltitudine di movimenti artistici che spaziano tra la Pop e la Street art, passando per il graffitismo, il muralismo e i codici espressivi urbani affermatisi negli ultimi decenni del secolo scorso. Pompili, con tenacia e coerenza, elabora nel tempo uno stile solido e riconoscibile, i cui risultati sono opere che appagano per forma e contenuti che difficilmente lasciano indifferenti lo spettatore.

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