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Quintana: illustrato il progetto per l’Unesco

Pubblicato il 19 Dicembre 2014 17:59 - Modificato il 6 Settembre 2023 01:23

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Una candidatura fortemente voluta dall’intera città quella della Quintana di Foligno come patrimonio immateriale dell’Umanità dell’Unesco. Venerdì 19 dicembre alla conferenza stampa al palazzo della Provincia di Perugia, il presidente e sindaco di Foligno Nando Mismetti, l’assessore regionale alla cultura Fabrizio Bracco, il consigliere provinciale Riccardo Meloni e il presidente dell’Ente Giostra Quintana Domenico Metelli hanno presentato il progetto di candidatura della Quintana a patrimonio dell’Unesco insieme ad Alessio Castellano, in rappresentanza dei Priori dei Rioni, l’architetto Luciano Piermarini e la dottoressa Patrizia Cirino del comitato scientifico che sta curando il percorso della candidatura. Un progetto che vede impegnati da anni il comune di Foligno e l’Ente Giostra e che ha annunciato Piermarini proseguirà con una serie di iniziative, la prima delle quali nella seconda metà di gennaio con una giornata dedicata alla riqualificazione dei beni immateriali e materiali dell’Umbria. “Il riconoscimento Unesco darà alla Quintana la certezza di sopravvivere per altri 300-400 anni – ha affermato Metelli – una manifestazione che non è soltanto una festa di popolo ma una necessità al punto che – ha precisato – in un periodo di crisi come quello attuale l’Ente Giostra anziché ridimensionare l’evento ne ha aumentato le performance grazie all’attività dei Rioni”. L’assessore Bracco si è detto certo che la Quintana entrerà a pieno titolo tra i beni dell’umanità rispondendo ai requisiti richiesti dalla Carta Unesco 2003: il rigore scientifico, il radicamento nella storia e la forte attrazione. “La città è la Quintana e la Quintana è la città” ha dichiarato Meloni che ha sottolineato l’impegno e la passione con cui viene vissuta la manifestazione “che ha un valore  importante per tutta la Regione che proprio dalle radici e dalla sua identità deve ripartire per far crescere coesione e sviluppo”. Anche la dottoressa Cirino si detta certa della possibilità di raggiungere l’ambito traguardo sottolinendo la valenza storico-culturale e sociale della manifestazione intorno alla quale è nata un’imprenditoria culturale di prim’ordine con laboratori orafi, tessili e del costume.

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