Un documentario per raccontare la storia alpinistica dei Monti Sibillini, tra l’Umbria e le Marche, segnati da continui sconvolgimenti sismici. L’opera s’intitola “Tomica e le vie segrete della Sibilla” e nella serata di giovedì 30 novembre verrà proiettato, alle 21.15, allo Zut di Foligno. L’evento è organizzato dalla palestra di arrampicata “Il Muro”, che fa parte della sezione folignate del Cai, insieme all’associazione Zoe, allo Spazio Zut e al progetto regionale C.a.s.a. per l’inclusione. “Il film – spiegano gli organizzatori – è l’apripista di un progetto del Club alpino italiano di Foligno che punta a far conoscere le attività in montagna”. In quest’ottica, nel 2024 verranno organizzati anche altri appuntamenti cinematografici ma non solo. Previste anche delle uscite promosse sempre dal Cai in sinergia con “Il Muro”.
Tornando all’appuntamento in programma per la serata di giovedì, il documentario prende le parti dalla prima ripetizione in libera della sua via di arrampicata sportiva più impegnativa, Tomica appunto, che prende il nome dai tre scalatori perugini che l’anno aperta, ossia Carlo Baccarelli, Michele Belia, Antonio Gialletti. Una via di 160 metri, che si apre al Pizzo del Diavolo, nel massiccio montuoso dei Sibillini, e che si affaccia sui laghi di Pilato. Protagonista dell’opera il giovane alpinista Gabriele Antonielli, che ha realizzato la prima “To.Mi.Ca.” il 13 settembre del 2020, a quattro anni dal terremoto del Centro Italia, che aveva provocato dei crolli sulle alcune delle vie della parete nord del Pizzo del Diavolo, mentre sulla parete nord-est la via di roccia era rimasta intatta, rappresentare un problema irrisolto per gli alpinisti umbri e marchigiani: un lungo avvicinamento di due ore e mezza da Forca di Presta per poi scendere alla valle dei laghi di Pilato. A raccontarne il viaggio il regista Andrea Fringuelli, selezionatore del Trento Film Festival e già vincitore all’Ass Film Festival con “Uomini e fuochi – il rito dei glorianti di Scanno”. Uno sguardo, quello proposto da Fringuelli, che racconta lo smarrimento che solo la bellezza e le tragedie naturali possono produrre, mescolando materiale d’archivio “crudo e sporco”, a volte con l’uso di action cams e cellulari, dando vita a una ricostruzione cinematografica di avvicinamento alla parete di roccia da conquistare.
Dopo la proiezione del film ci sarà un dibattito con il regista Antonio Frenguelli, gli apritori della via e Gabriele Antonielli. Per maggiori informazioni sugli appuntamenti alpinistici calendarizzati si può consultare sito https://caifoligno.it/ oppure contattare tramite whatsapp il numero 3458711168.