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Qualità dell’aria a Sant’Eraclio, Comunanza agraria: “Necessario monitoraggio continuo”

Pubblicato il 25 Maggio 2015 12:52 - Modificato il 6 Settembre 2023 00:04

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Un monitoraggio ambientale continuo sulla ciminiera della Pavi srl e un intervento immediato per la cessazione delle emissioni maleodoranti di cui la ditta, che ha sede in vocabolo Moano a Sant’Eraclio, è responsabile. È quanto chiede, in sostanza, la Comunanza agraria di Santo Stefano dei Piccioni al sindaco di Foligno Nando Mismetti, all’Agenzia regionale di protezione ambientale e a tutte le istituzioni, all’indomani della quarta assemblea pubblica – organizzata insieme al Comitato spontaneo dei quattro colli – che si è svolta giovedì 21 maggio. “Il monitoraggio ambientale (saltuario) non è significativo – scrivono in una nota, dopo i dati diffusi dall’Arpa la scorsa settimana – Si richiede di onorare la pubblica petizione di dicembre, a firma di centinaia di residenti, con un monitoraggio continuo effettuato direttamente sulla ciminiera dell’impianto delle moleste emissioni, così come richiesto”. E ancora: “Non è pensabile che un sito di particolare pregio agricolo e paesaggistico, con future potenzialità turistiche, venga penalizzato da stomachevoli emissioni maleodoranti che minano vivibilità delle frazioni esposte. Che siano concentrazioni cancerogene o meno dette emissioni maleodoranti devono cessare. La continua molestia olfattiva evidenzia un insufficiente filtraggio. Si provveda – concludono – in maniera efficace e celere”. E se all’assemblea erano presenti una cinquantina di famiglie delle frazioni di Cancellara, Santo Stefano dei Piccioni, Sant’Eraclio, Colle Scandolaro, Scandolaro, vocabolo Marete e Formoni, non è passata inosservata la quasi totale assenza di rappresentanti istituzionali, fatta eccezione per il consigliere comunale del Pd Michela Matarazzi, che già nei giorni scorsi aveva rivolto un’interrogazione al sindaco e all’assessore alle politiche ambientali Graziano Angeli sulla questione. A quanto pare, assenti con giustificazione per impegni politico-istituzionali il sindaco e gli assessori Graziano Angeli e Maura Franquillo, che avevano anche chiesto di poter rinviare l’assemblea. Assenti senza giustificazione alcuna, invece, tutti i capigruppo consiliari. Grande assente anche l’Arpa, sempre rappresentata nelle precedenti assemblee dall’ingegner Luca Proietti, tanto che si è avanzata l’ipotesi di un “presunto ordine perentorio, impartito dal direttore generale dell’Arpa, di non presenziare ad assemblee e/o riunioni durante la campagna elettorale per evitare strumentalizzazioni”. Non potevano mancare, tuttavia, riferimenti al comunicato stampa diffuso dall’Arpa la scorsa settimana, in cui si parlava di dati non allarmanti rispetto i rilevamenti effettuati. Ma per la Comunanza agraria si tratta rassicurazioni ingiustificate. “In collina – sottolineano – ci si aspetta ‘aria fina’, pulita: se si rilevano le stesse concentrazioni di Pm10 della città è il sintomo che qualcosa non va”. E mentre si attendono i risultati , entro giugno, delle deposizioni al suolo per l’individuazione, di metalli ed i.p.a., “di ‘aroma pestifero’, a Sant’Eraclio e soprattutto nella zona della collina – scrivono – se ne respira tanto, troppo! La puzza è molesta e nauseante ed in molti hanno evidenziato come le emissioni più fetide non corrispondano mai ai periodi di saltuario monitoraggio dell’Arpa. Per questo motivo – affermano – i rilevamenti dovrebbero essere continui ed effettuati direttamente sulla ciminiera”. Altra argomentazione ritenuta inopportuna è quella relativa alla possibile soluzione proposta dall’Arpa, ovvero l’innalzamento del punto di emissione, nonché del camino dello stabilimento che produce conglomerati bitumisosi. “Resta da auspicare che si tratti di una errata interpretazione giornalistica, perché la eventuale soluzione proposta suonerebbe come un insulto all’intelligenza dei cittadini. In inverno con il noto fenomeno dell’inversione termica ed in primavera – estate con l’alta pressione, la stratificazione dell’aria – concludono dalla Comunanza agraria – impedisce la risalita dei fumi pestilenziali che, accumulandosi in quota, finiscono per impattare e ristagnare sulla parte alta di Sant’Eraclio e sulla fascia collinare”.

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