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Venticinque aprile, il Comune ci ripensa: in piazza gli interventi di Zuccarini e Galligari

Cambio di programma dopo le polemiche scoppiate in città negli scorsi giorni, quando l’amministrazione aveva annullato i discorsi istituzionali. Il presidente del consiglio comunale: “Tutti insieme, uomini e donne, sono riusciti a sconfiggere il nazifascismo”

Pubblicato il 25 Aprile 2025 14:23 - Modificato il 26 Aprile 2025 11:33

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Alla fine l’amministrazione comunale di Foligno ci ha ripensato. E così, chi venerdì mattina era in piazza per celebrare la Festa della liberazione, non solo ha assistito alla deposizione delle corone d’alloro alla memoria dei caduti, ma anche agli interventi istituzionali tanto del presidente del consiglio comunale, Giuseppe Galligari, quanto del sindaco Stefano Zuccarini. Un cambio di programma arrivato a sorpresa, dopo che il Comune aveva annunciato negli scorsi giorni che non ci sarebbe stato nessun discorso da parte delle istituzioni in virtù dei cinque giorni di lutto nazionale proclamati dal governo dopo la morte di Papa Francesco. Così come non ci sarebbe stata nessuna esibizione da parte della Filarmonica di Belfiore e della cantante lirica Paola Scarponi, che avrebbe dovuto chiudere la cerimonia intonando l’inno di Mameli.

E se su quest’ultimo fronte l’amministrazione Zuccarini è rimasta ferma sulle proprie posizioni, un passo indietro è stato fatto nella parte dedicata, come detto, agli interventi istituzionali. Così, davanti alla piazza piena di donne e uomini, adulti e bambini, associazioni e sindacati, a prendere la parola è stato, in primis, il presidente della massima assise cittadina. Nel suo intervento Giuseppe Galligari ha sottolineato come il 25 aprile del 1945 abbia segnato “l’inizio di una nuova vita per l’Italia dopo la funesta parentesi della dittatura e della guerra”, ma non solo. “Donne e uomini – ha detto – si unirono in un grande impegno, con l’obiettivo di liberare l’Italia dalla dittatura e di dare al nostro Paese la libertà e la pace”. “Tutti insieme, uomini e donne, sono riusciti a sconfiggere il nazifascismo” ha quindi dichiarato, ricevendo in cambio l’applauso della piazza.

Piazza che ha richiamato anche tanti di coloro che negli scorsi giorni avevano aspramente criticato la scelta dell’amministrazione comunale di non pronunciare alcun discorso volto a ricordare e sottolineare l’importanza del 25 aprile. A cominciare dalle forze di opposizione, schierate all’ombra del Torrino, al fianco dei colleghi della maggioranza, degli esponenti della giunta comunale e dei rappresentanti delle forze dell’ordine. Così come la sezione cittadina dell’Anpi, che nella giornata di giovedì aveva annunciato la sua presenza nella centralissima piazza folignate, sia per portare avanti la campagna di tesseramento ma anche per ribadire i valori del 25 aprile.

Valori come la libertà e la democrazia richiamati nel suo discorso anche dal sindaco Zuccarini, che ha sottolineato come l’anniversario della Liberazione vada celebrato per “mantenere sempre viva la memoria della lotta al nazifascismo”. Anche per il suo intervento è arrivato l’applauso della piazza quando, parlando del processo di liberazione come “un’occasione di collaborazione e di unità senza precedenti”, ha citato anche le brigate partigiane che “è giusto ricordarlo – ha detto – potevano contare su uomini (e su donne) di molteplici, e talvolta persino opposti orientamenti politici: dai repubblicani ai monarchici, dai liberali ai socialisti, dai cattolici ai comunisti. Tutti, ognuno col proprio impegno, unitamente agli Alleati, hanno – con le loro storie – contribuito a scrivere una pagina fondamentale della nostra storia: quella che ha fatto nascere la Costituzione Italiana. Con questo spirito – oggi, come non mai – dobbiamo lavorare al futuro”.

Dopo gli interventi istituzionali, tutta la piazza ha osservato un minuto di silenzio in memoria di Papa Francesco, prima di dichiarare conclusa la cerimonia del 25 aprile. Anche quest’anno, però, la piazza ha voluto far sentire la propria voce, prima intonando “Bella ciao” e poi, microfono alla mano, con degli interventi volti a ribadire con forza l’importanza della lotta partigiana, l’importanza della Resistenza.

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