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Quintana, ecco il palio di giugno firmato Polichetti

L'artista romano ha realizzato il drappo che verrà consegnato al “più bravo tra i bravi” del “Campo de li Giochi” in occasione della Sfida di sabato 14 giugno

Pubblicato il 25 Maggio 2025 00:40 - Modificato il 25 Maggio 2025 14:18

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Tolto il velo al palio della Sfida. A Foligno è ufficialmente iniziata la Giostra della Quintana, che ha preso avvio con la Cena grande di sabato 24 maggio. La rievocazione storica, che si affaccia agli 80 anni, ha già regalato grandi emozioni con lo scoprimento del drappo che verrà consegnato al “più bravo tra i bravi” del “Campo de li Giochi” in occasione della Sfida di sabato 14 giugno. E proprio “La Sfida” è il nome del palio realizzato da Andrea Polichetti, artista romano classe 1989. Per la storica dell’arte Marta Silvi, che ha curato la presentazione del palio, “l’artista prende spunto dai disegni e dalle forme dei palii del 1965 e 1973 vinti da Paolo Giusti, in particolare del primo la fustella del drappo stesso e del secondo la grafica che includono le tre lance e i tre anelli, elementi centrali della competizione, reinterpretandoli attraverso un linguaggio stilizzato riducendo forme e colori alla loro essenza processata”.

Polichetti ha lavorato a stretto contatto con i sarti e gli artigiani che realizzano i costumi, in particolare con lo stilista Massimo Fiordiponti, figura nevralgica che già in passato ha messo a disposizione le sue competenze nella realizzazione a più mani del palio, utilizzando tessuti preziosi come raso, seta e velluto, oltre a bigiotteria, che l’artista ha avuto modo di osservare all’interno del museo della Quintana, con l’obiettivo di creare un premio che onori la sua natura. “La grafica – spiega ancora Silvi – pur essendo coerente con lo stile dell’artista, fa riferimento sottile al linguaggio visivo del primo Novecento legato alla lotta dei movimenti popolari e anarchici, di cui si è appropriato successivamente in modo strumentale e demagogico il movimento fascista”. Afferma l’artista: “Il lavoro è immaginato come un vero e proprio premio, prezioso e simbolico con un’immagine evocativa della competizione stessa”.

La ricerca di Andrea Polichetti esplora il conflitto tra l’essere umano e il tempo, attingendo all’immaginario archeologico e naturale attraverso la sperimentazione di materiali industriali.

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