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Factory Fest porta in scena tutte le forme dell’arte

Ventiquattro formazioni artistiche, 44 repliche e 15 nuove produzioni di cui 6 inedite per il festival dedicato alle arti performative che si terrà dal 2 al 12 ottobre. Da Foligno a Sant’Anatolia di Narco, passando per Bevagna: sei le location scelte per l’edizione 2025

Pubblicato il 21 Settembre 2025 10:09 - Modificato il 21 Settembre 2025 10:10

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Ventiquattro formazioni artistiche coinvolte, 44 repliche complessive e 15 nuove produzioni, di cui 6 progetti inedite. Sono i numeri dell’Umbria Factory Festival che da quest’anno cambia pelle e diventa Factory Fest, una vera e propria festa delle arti performative che intende ricostruire nel triennio 2025-2027 nuove ritualità e nuove forme di condivisione. Il Festival, ideato dalla Coop. Ge.Ci.Te. in collaborazione con La Mama Umbria International, è in programma dal 2 al 12 ottobre tra Spoleto, Foligno, Cannara, Sant’Anatolia di Narco, Spello e Bevagna

In agenda una serie proposte legate ai temi e ai contesti del contemporaneo che si snodano dunque lungo il percorso della vecchia via Flaminia, e alcune deviazioni lungo il tragitto, in Valnerina e nella Valle del Menotre. Nell’incontro dei molteplici linguaggi performativi, la programmazione 2025 propone ancora una volta artisti nazionali e internazionali.

“Abbiamo immaginato il programma come un tentativo di declinare il termine creazione in tutto ciò che è gesto e opera d’arte, sia nella sua forma definitiva, ma anche nello svelarsi della sua costruzione – hanno spiegato Emiliano Pergolari ed Elisabetta Pergolari, direttori artistici del festival con Adriana Garbagnati –. Il claim dell’edizione 2025 è #neverstopdancing: nonostante il vento contrario e il terreno ristagnante di un’annata molto complessa e delicata – hanno proseguito -, non ci siamo mai fermati, abbiamo provato a immaginare traiettorie diverse e strade meno battute, in una rotta ben salda che pone la forza trasformativa, poetica e politica dell’arte al centro della comunità. #neverstopdancing – hanno sottolineato -perchéviviamo un periodo storico assolutamente complesso, in cui non sembra si possa dare per scontato nulla, neanche il valore universale della vita umana e del rispetto fra le persone. Anche fare un piccolo passo in avanti alle volte puo’ rappresentare un atto di resistenza affatto banale”.

Il progetto si sviluppa lungo tre direttrici principali. La prima riguarda i progetti site specific, che mettono in relazione i processi creativi con spazi non convenzionali – luoghi pubblici, musei, chiese sconsacrate, piazze periferiche, spazi privati – per costruire nuove connessioni con comunità e pubblici diversi. La seconda, Nuove forme del 2050, raccoglie le sperimentazioni di artisti e compagnie che indagano linguaggi e tecnologie innovative, superando schemi consolidati e affrontando i nodi della contemporaneità con approcci sperimentali. La terza direttrice invece, La comunità aperta, punta a rafforzare il dialogo fra arti performative, territorio e società civile, con particolare attenzione ai temi dell’accessibilità e dell’inclusione, oltre che a progettualità rivolte all’infanzia.

“Probabilmente la parola collaborazione non è quella più coerente con un processo di costruzione e condivisione di esperienze, di eventi, di opportunità che connota la sinergia in piedi tra La Mama Umbria International e la Cooperativa Ge.Ci.Te – ha detto Adriana Garbagnati, direttrice artistica di La Mama Umbria International –. Factory Fest è la somma di confronti, scambi, contaminazioni in cui entrambe le nostre realtà possono mantenere una identità personale  e mettere a disposizione di un’idea comune le competenze e il bagaglio artistico che ha a disposizione”.

Si comincia a Spoleto con la preview del 26 settembre. In scena Trickster del gruppo di ricerca Opera Bianco, performance evocativa tra danza, video e arti visive (Cantiere Oberdan – Spoleto). Pinocchio di Lucia Guarino apre l’edizione 2025: un percorso sulla fragilità e sull’ambiguità dell’esser-ci prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria (2 e 3 ottobre, Cantiere Oberdan – Spoleto). Seguono Di cosa Parliamo quando parliamo d’amore di Claudio Cirri/Sotterraneo (3 ottobre, Palazzo Due Mondi) e la musica di Bitoi, progetto immersivo in cui la natura diviene soggetto/oggetto artistico ed estetico (3 ottobre, Sala Pegasus – Spoleto).

Sabato 4 ottobre, all’interno di SCIE di La MaMa Umbria International per la Giornata del Contemporaneo, Elia Pangaro presenta BOLIDE / deus ex machina, spettacolo di danza che trae ispirazione dal futurismo (4 ottobre, Cortile Palazzo Collicola – Spoleto). Previsti anche il DJ Show di Sotterraneo (4 ottobre, Palazzo Due Mondi – Spoleto) e Mutes alive, concerto del compositore e polistrumentista francese Pierre Bastien con strumenti inusuali  (4 ottobre, Cantiere Oberdan – Spoleto). Domenica 5 ottobre, Castel San Felice ospiterà Guado, performance di danza di Nanou che prende forma dal luogo: il corso d’acqua di un fiume diventa tempo e spazio per l’atto coreografico (5 ottobre, Castel San Felice – Spoleto); seguono lo spettacolo per famiglie Officina Prometeo di Divisoperzero – Vincitore In-Box Verde 2025 (5 ottobre, Cantiere Oberdan – Spoleto) e la danza di Stefania Tansini con Studi per M. – Con SCIE de La MaMa Umbria International (9 ottobre, Palazzo Collicola – Spoleto).

La programmazione del festival continua il 9 ottobre a Spello con Lunch with Sonia della Loco7 Dance Puppet Theatre Company, compagnia colombiana specializzata in danza, teatro, burattini e arti visive (9 ottobre, Teatro Subasio – Spello); previsto anche un Laboratorio di Marionette per bambini aperto a tutta la comunità (8 ottobre, Teatro Subasio – Spello). Venerdì 10 ottobre si torna a Foligno con la performance di danza _nous sommes toustes des étoiles_ouverture#1, (preceduto da un training aperto al pubblico)di Anna Basti, una riscrittura dell’opera di Carmen con gruppi di non professionisti che mette in discussione la gerarchia dei corpi del balletto classico (Piazza San Domenico – Foligno) e la musica all’Auditorium Santa Caterina con il concerto dei Seefeel, gruppo britannico che ha segnato la scena degli anni ’90 fra musica elettronica, post-rock, glitch e ambient (10 ottobre, Auditorium San Domenico – Foligno).

Ancora teatro con la performance per 1-2 spettatori alla volta Je suisse (or not) di Collettivo Treppenwitz / Camilla Parini in cui la performer compone e scompone un’idea di famiglia, di appartenenza identitaria e di memoria attraverso una narrazione del ricordo e un incontro uno-a-uno (11 e 12 ottobre, Palazzo Candiotti – Foligno), la danza con Swan di Gaetano Palermo (11 ottobre, Piazza San Domenico – Foligno) e la performance You have to be deaf to understand di Diana Anselmo, artista visivo e performer sordo che traduce e trasla in forma scenica i versi di Willard J Madsen, utilizzando il Visual Sign, una forma poetica specifica delle lingue dei segni che consta di una minuziosa partitura fisica in cui i movimenti dei performer sono a un tempo significato e significante (11 ottobre, Palazzo Candiotti); infine il concerto Femina a/v di Riccardo Giovinetto fra cori polifonici e musica elettronica(11 ottobre, Auditorium San Domenico – Foligno). Domenica 12 ottobre concludono il festival UPSIDE DOWN #4 – il Talk imperfetto, evento partecipativo che coinvolge la comunità a Palazzo Candiotti di Foligno e Ghosts, performance di teatro di Fanny & Alexander (Teatro Torti – Bevagna). 

Il programma completo su https://factoryfest.it/2025-programma/.

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