Un altro Emporio della solidarietà e una nuova sede per la Caritas diocesana di Foligno. È stata una giornata di importanti inaugurazioni quella che ha interessato la comunità cittadina nella mattinata di venerdì.
A cominciare dal taglio del nastro dell’Emporio allestito all’interno del centro pastorale “Fratelli tutti” di viale Ancona e che, come spiegato dal vescovo di Foligno e Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, ha rappresentato la “chiusura di un cerchio”. Un cerchio che si era aperto dopo il sisma del 1997, grazie alla solidarietà di Caritas ambrosiana che aveva sostenuto l’intervento al civico 141 di viale Ancona.

“Quando sono arrivato a Foligno la struttura non era ancora finita, ma quando l’ho vista ho subito avuto un’intuizione” ha spiegato il vescovo folignate, parlando del “Dna” dell’immobile, quello dato da una “Caritas lontana che si è fatta vicina”. “Viviamo un momento storico in cui c’è una povertà diffusa, che può toccare tutti e che può essere di tanti tipi, da quella economica a chi soffre la solitudine – ha spiegato monsignor Sorrentino -, per cui è venuto naturale pensare a questo luogo come quello più adatto ad aiutare la carità in maniera totale”.
Un “disegno a tre dimensioni”, quello richiamato dal vescovo: l’ospitalità a persone bisognose di accoglienza e assistenza; il servizio alla vita e alla famiglia, di cui l’Emporio ne è un’espressione; un ambiente dedicato alla formazione teologica, pastorale e dell’economia della fraternità. “L’ideale a cui dobbiamo arrivare è una Caritas che si estingue perché non ci sono più poveri, perché vengono curati in maniera ordinata e ordinaria dalla famiglia spirituale”.

Parlando, invece, dei nuovi spazi Caritas in via Gentile da Foligno, dove si trova anche in Centro di ascolto, primo approdo per chi vive in situazioni di disagio, monsignor Sorrentino lo ha definito “un luogo simbolo di ciò che è la Chiesa”. “Grazie a chi svolge questo lavoro e a tutti coloro che hanno la carità come loro impegno specifico” ha quindi sottolineato con riferimento all’attività svolta quotidianamente dalla Caritas e dalla Fondazione Arca del Mediterraneo, suo braccio operativo, e guidati rispettivamente da don Cristian Bogdan e Daniela Mannaioli. “Anche se – ha concluso – la carità interessa tutti, che dobbiamo vivere come intelligenza del cuore”.
Presente alle due inaugurazioni l’assessore comunale alle Politiche sociali, Lorenzo Schiarea, che ha sottolineato la collaborazione quotidiana tra Comune e Diocesi al fianco dei più bisognosi.
Ad intervenire, inoltre, monsignor Luigi Filuppucci, che il vescovo ha recentemente nominato vicario episcopale per i problemi sociali, ambientali e del mondo del lavoro delle due diocesi. Prendendo la parola monsignor Filippucci ha sottolineato l’importanza dei due momenti vissuti: “Ci serve questa unità per la dignità della persona”. “Non dimentichiamo – ha concluso – che questa Caritas ha vissuto il segno più grande di come costruire la pace e il mio auguro è quello di continuare in questo essere presenti, sentirci e realizzarci”.





















