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Polemiche e reazioni al post del sindaco Zuccarini dedicato alla X Mas: “Incommentabile”

Aspre critiche nei confronti del primo cittadino che sui social ha ricordato la battaglia di Alessandria d’Egitto del 1941. Mattioli: “Inaccettabile legittimare o riabilitare figure legate al fascismo”. Barbetti: “Indegno per Foligno e la sua storia”

Pubblicato il 23 Dicembre 2025 13:41 - Modificato il 23 Dicembre 2025 16:54

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Non è passato inosservato il post su Facebook del sindaco di Foligno, Stefano Zuccarini, nel quale ieri ha ricordato le gesta della X Flottiglia Mas e dei suoi componenti. Sfondo delle dichiarazioni il ricordo della battaglia di Alessandria d’Egitto del 1941, avvenuta durante la seconda guerra mondiale, in pieno regime fascista. A questo non si sono fatte attendere le risposte dei cittadini attraverso i commenti dello stesso post e di figure della politica cittadina, come il consigliere comunale di Foligno in Comune Diego Mattioli o l’ex assessore Giovanni Carnevali.

Le dichiarazioni del sindaco sono arrivate in occasione della sua partecipazione ad una conferenza organizzata dalla sezione folignate della Unione nazionale ufficiali in congedo, insieme all’Associazione nazionale arditi incursori della Marina. Zuccarini nel suo post ha lodato l’impresa degli uomini al servizio del comandante del sommergibile Scirè, Junio Valerio Borghese. Borghese dopo l’armistizio del ’43 fu sottocapo di stato maggiore della Marina della Repubblica sociale italiana e, poi, nel 1970 anche promotore del golpe fallito che puntava a ribaltare l’ordine democratico istituitosi in Italia a seguito del secondo conflitto mondiale.

Dichiarazioni che hanno suscitato l’indignazione di alcuni cittadini, che hanno risposto al post, definendolo “incommentabile”, mentre altri hanno criticato la scelta di Zuccarini, invitandolo a “rivedere le sue priorità come sindaco, invece, di inneggiare a operazioni fasciste che hanno solo causato delle morti innocenti”.

Il consigliere Diego Mattioli, sul suo profilo Facebook, ha replicato alle dichiarazioni del primo cittadino definendo “inaccettabile che un sindaco della Repubblica italiana, custode dei valori costituzionali, possa anche solo lontanamente legittimare o riabilitare figure legate al fascismo e all’eversione antidemocratica”. “Non possiamo accettare – conclude nel suo post – che chi ricopre una carica istituzionale confonda memoria storica con nostalgia autoritaria, o che dia valore a chi ha cercato di cancellare la Repubblica e distruggere la democrazia, questa non è storia: è una distorsione della memoria, un’offesa a chi ha combattuto per la libertà e alla Costituzione che oggi guida le nostre istituzioni”.

A quello di Mattioli, si è aggiunto anche il commento della capogruppo del Partito democratico, Rita Barbetti, che ha descritto il post di Zuccarini come “incommentabile, ed è la conferma, ancora, che lui non è il sindaco di tutti. La faziosità – ha sottolineato – non dovrebbe appartenere a chi viene eletto ad una carica istituzionale, perché quando si diventa sindaco non si rappresenta il partito, ma è necessario essere super partes”. La consigliera dem ha poi sottolineato come “tifare così spudoratamente dalla parte sbagliata della storia sia indegno per una città. Soprattutto per Foligno e la sua storia. Una città con una tradizione e un passato particolari: con i nostri partigiani catturati sulle montagne, persone trucidate e giovani che non hanno mai fatto ritorno a casa. Come si può essere il sindaco di una città con questa tradizione – ha concluso – ed esaltare la violenza fascista e nazista?”.

Anche la sezione folignate dell’Anpi si è fatta sentire attraverso i propri canali social scrivendo, tra le altre cose, di voler “ricordare al sindaco Zuccarini che esaltare la X° MAS ed il suo comandante vuol dire di fatto cozzare con i principi costituzionali della democrazia repubblicana, nata dai valori della Resistenza antifascista”. E ancora, “il revisionismo storico e il tentativo di riabilitare ed esaltare le gesta di gruppi, oltretutto comandati da certi personaggi, è qualcosa che non si può tollerare”.

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