9.8 C
Foligno
martedì, Novembre 18, 2025
HomeCronacaSpoleto: Gdf scopre medico infedele

Spoleto: Gdf scopre medico infedele

Pubblicato il 21 Luglio 2014 11:24 - Modificato il 6 Settembre 2023 02:59

Tienimi informato

Rimani sempre aggiornato sui fatti del giorno

Ultimi articoli

I carabinieri al “Marconi” contro la violenza di genere

Al liceo folignate i rappresentanti dell’Arma hanno affrontato insieme agli studenti delle classi quinte il tema in un incontro che rientra in una campagna regionale. Al centro dell'attenzione dinamiche, strumenti di intervento e prevenzione

Foligno prega per la pace: tre appuntamenti in agenda dal centro storico a Sassovivo

Promossi dall'Azione cattolica e dal Masci, coinvolgeranno diversi luoghi e realtà del territorio. Primo incontro mercoledì 19 novembre nella chiesa della Misericordia

Ispezione delle gallerie, limitazioni al traffico sulla “Val di Chienti”

Gli interventi verranno eseguiti da Anas nelle giornate di mercoledì 19 e giovedì 20 novembre. Controlli, per il cui svolgimento sarà necessario chiudere alcuni tratti di carreggiata dalle 9 alle 19 in entrambi i giorni

Non è stata di certo una dimenticanza quella del dirigente medico che per anni ha percepito l’indennità di esclusività a carico dell’AUSL2, omettendo di svolgere contemporaneamente la libera professione. Il 63enne, operante a Spoleto, socio fondatore e membro del comitato direttivo di una Onlus locale, incassava cospicui compensi dichiarando di svolgere la professione specialistica in maniera esclusiva, avendo così diritto ad una maggiore remunerazione , circa 23000 euro annui. I medici che optano per un contratto di lavoro esclusivo con la propria
Ausl rinunciano infatti all’esercizio della libera professione. La guardia di finanza di Spoleto ha scoperto però che l’indennità di esclusività percepita dal dirigente medico non era conforme alla realtà degli eventi. Il medico infatti, rendeva le sue prestazioni medico- specialistiche anche al di fuori dell’orario di lavoro, a totale insaputa dell’azienda sanitaria di appartenenza e senza la dovuta
autorizzazione. Ciò ha determinato una denuncia alla locale Procura per truffa aggravata e per appropriazione indebita aggravata, in relazione ai maggiori compensi percepiti (indennità di esclusività) e non dovuti dall’AUSL. Il caso è stato segnalato anche alla competente Autorità Giudiziaria contabile quantificando il danno erariale in circa 70mila euro.

Articoli correlati