Centrali elettriche poco sfruttate ed investimenti da parte di Enel non pervenuti. È quanto denunciato da Andrea Calzoni, segretario generale di Filctem Cgil, e da Vasco Cajarelli della Cgil dell’Umbria nel corso dell’incontro che si è tenuto lunedì scorso in Regione alla presenza di Silvano Rometti e Vincenzo Riommi, rispettivamente assessore all’Ambiente e allo Sviluppo economico. A richiedere il tavolo tecnico le stesse organizzazioni sindacali di categoria e confederali per affrontare la vertenza in atto con Enel in Umbria. Nel corso del vertice i sindacati hanno espresso preoccupazione dovuta alla sempre più marginale presenza di Enel nel territorio umbro, “ulteriormente indebolita – si legge in una nota – dalla ristrutturazione della rete, che vede attualmente nei piani di Enel il ridimensionamento dalle tre zone attuali ad un’unica zona di controllo, con conseguente riduzione della presenza direzionale dell’azienda in Umbria”. A finire nel mirino del piano di ridimensionamento anche la centrale di Bastardo. “Ad oggi – hanno dichiarato in proposito Calzoni e Cajarelli – è ancora distante qualsiasi ipotesi di riconversione, capace di scongiurare la chiusura di esercizio stabilita dalle norme vigenti al 2023”. Al centro dell’attenzione anche la centrale di Pietrafiita per la quale hanno spiegato “servono investimenti per adeguare i tempi della messa in esercizio a quelli stabiliti da Terna, nonché per attuare il recupero occupazionale previsto a seguito dei prepensionamenti effettuati nel corso degli ultimi anni”. Da qui l’appello rivolto dai due rappresentanti sindacali alle istituzioni. L’auspicio è che si attivino quanto prima per fare in modo che la vertenza diventi “una battaglia comune per tutta l’Umbria, considerato l’interesse strategico – anche in termini occupazionali – di un asset come quello energetico”.
“Serve una battaglia comune per difendere il futuro delle centrali Enel”
Pubblicato il 30 Luglio 2014 13:24 - Modificato il 6 Settembre 2023 02:54
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