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Foligno, ok del consiglio a bilancio e tariffe per il 2014

Pubblicato il 5 Settembre 2014 16:02 - Modificato il 6 Settembre 2023 02:30

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È stato un lungo consiglio comunale quello che si è tenuto a Foligno nella giornata di giovedì. I lavori che si sono aperti di prima mattina sono andati avanti tutto il giorno fino a tarda sera. Diversi i temi in discussione, per lo più di carattere economico. La massima assise cittadina folignate si è infatti riunita per deliberare sulle tariffe di Irpef, Imu, Tari e Tasi e sul bilancio di previsione 2014. Aliquote rimaste allo stesso livello del 2013 per quanto riguarda l’imposta sul reddito delle persone fisiche, l’imposta municipale propria e la tassa sui rifiuti. In materia di Tasi invece, cioè la tassa sui servizi indivisibili istituita dalla legge di stabilità 2014, le tariffe previste dal Comune di Foligno prevedono l’applicazione del 2 per mille sulle prime case e dell’uno per mille sulle seconde abitazioni, sui negozi e sugli uffici. L’aliquota scende allo 0,75 per mille, invece, se è da applicare ad aree industriali ed artigianali. Esenzioni sono infine previste per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica, per le abitazioni rese inagibili dal terremoto e per le costruzioni rurali. In chiusura della massima assise cittadina si è poi proceduto con l’approvazione del bilancio di previsione 2014, che ammonta a 71milioni di euro. Hanno votato a favore i consiglieri di maggioranza, mentre si sono opposti Impegno Civile, Forza Italia, Sel e Movimento 5 Stelle. “Siamo riusciti a mantenere la tariffazione in linea con il 2013 – ha detto il sindaco Mismetti – nonostante ci siano venuti a mancare oltre 3 milioni di euro rispetto allo scorso anno, per minori trasferimenti. Abbiamo così dimostrato coraggio mantenendo il livello e la qualità dei servizi. Bilancio fotocopia? Con queste condizioni generali – ha affermato – la sfida non è semplice. Certo, per risparmiare, si potrebbero tagliare i servizi (come gli asili nido) mandando a casa una trentina di persone. Ma questo – ha sottolineato Mismetti – non lo faremo mai. E’ indubbio – ha quindi concluso – che dovremo affrontare la questione delle partecipate in maniera seria e condivisa”.

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