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A 17 anni dal terremoto Foligno ricorda quel tragico 26 settembre 1997

Pubblicato il 26 Settembre 2014 11:22 - Modificato il 6 Settembre 2023 02:18

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Erano le 2.33 del 26 settembre 1997 quando la terrà tremò per la prima volta in Umbria. Il sisma di magnitudo 5.8, con epicentro a Cesi, provocò diversi danni anche nei comuni di Foligno e Nocera Umbra. Quella fu però solo la prima scossa. Un secondo sisma di magnitudo 6.1 – il più forte – si registrò invece a poche ore di distanza. Erano le 11.40 dello stesso giorno e questa volta l’epicentro fu tra le frazioni folignati di Annifo e Colfiorito. Il terremoto provocò 11 morti, 100 feriti e oltre 80mila case danneggiate. Da allora sono passati 17 anni ed oggi la città di Foligno è tornata a ricordare. Lo ha fatto con un incontro voluto dalla Regione Umbria e dai comuni interessati da quel tragico episodio settembrino, ospitato nella sede folignate del centro regionale di protezione civile. E lo ha fatto presentando quello che è stato definito il “modello umbro”, ossia l’esperienza di ricostruzione post-sisma come esempio per quelle regioni italiane che come l’Umbria e le Marche hanno vissuto il dramma del terremoto, Emilia Romagna in primis, presente con una delegazione all’appuntamento folignate. Un momento di incontro e confronto quello andato in scena questa mattina, a cui ha preso parte anche il capo del Dipartimento di protezione civile nazionale, Franco Gabrielli che, intervenendo ai microfoni di Radio Gente Umbra, ha spiegato il significato l’importanza di questa giornata. “Questo incontro segna il riconoscimento che questa regione, nelle sue molteplici componenti e strutture del servizio di protezione civile, è riuscita a compiere non solo per il luogo in cui ci troviamo ma anche per l’esperienza trasferita a quelle regioni, come l’Emilia Romagna, che hanno vissuto il dramma del terremoto. Un gesto di grande generosità – ha quindi concluso – e di condivisione di ciò che questo territorio ha vissuto di negativo ma soprattutto è riuscito ad acquisire in termini di esperienza, di buone pratiche e di cose utili da fare in presenza di calamità”. E a ricordare quanto accadde 17 anni fa e quanto da allora è stato fatto, per il territorio e per le altre regioni italiane che con l’Umbria hanno condiviso un triste destino, è stato anche il sindaco di Foligno, Nando Mismetti. “Oggi per noi è un momento di grande emozione – ha dichiarato – perché la mente torna indietro a quelle ore e a quei giorni di grande disorientamento. Da lì si è messa in moto una macchina di grande solidarietà che ci ha permesso di concretizzare il processo di ricostruzione. Possiamo dire che da quel giorno – ha proseguito Mismetti – si è fatta molta strada nonostante i limiti incontrati e nonostante ci siano ancora questioni irrisolte. Speriamo comunque che quanto fatto nel nostro territorio possa essere utile anche a quelle regioni italiane che come noi hanno dovuto fare i conti con il terremoto”. Il primo cittadino folignate è poi intervenuto sullo stato della ricostruzione post-sisma nel comune di Foligno. “L’obiettivo prioritario, ossia quello di riqualificazione del territorio è ormai terminato – ha dichiarato – ci sono però ancora dei fronti aperti, come quello delle seconde case mai entrate in un percorso di finanziamento e per le quali è giusto che i cittadini abbiano delle risposte, nonostante il periodo di crisi che stiamo vivendo. E poi c’è la questione della messa in sicurezza di immobili presenti soprattutto nelle frazioni folignati. Sono questi – ha quindi concluso Mismetti – le aree rispetto su cui è necessario intervenire per trovare una soluzione”.  

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