C’è ancora ansia e preoccupazione per il destino dei lavoratori delle Acciaierie Speciali di Terni. Dopo gli scontri tra la polizia e i manifestanti di mercoledì scorso a Roma, in occasione dell’incontro tra il ministro dello sviluppo economico Federica Guidi e l’amministratore delegato dell’Ast Lucia Morselli, continuano i presidi dei dipendenti davanti ai cancelli della fabbrica e a Comune e Prefettura di Terni. Sebbene gli eventi di mercoledì abbiano riacceso l’attenzione del Governo sulla vertenza ternana – con la convocazione di un nuovo tavolo di trattativa tra la proprietà e le organizzazzioni sindacali per il prossimo 6 novembre – ad oggi i dipendenti dell’Ast non hanno ancora ricevuto gli stipendi di ottobre che, come annunciato dalla stessa proprietà nei giorni scorsi, sarebbero arrivati con ritardo rispetto alla data solita del 27 di ogni mese. In queste ore, intanto, si sta svolgendo una riunione delle rsu per fare il punto sulla situazione della vertenza e valutare eventuali decisioni in merito alle modalità di prosecuzione della mobilitazione. Sul tavolo ci sarebbe anche l’ipotesi di revoca dello sciopero per il quale stanno spingendo parte degli stessi lavoratori e alcune forze sindacali. Solidariertà per i manifestanti caricati dalla polizia a Roma è arrivata anche dai metalmeccanici di Genova. Indetto uno sciopero di quattro ore e una manifestazione che ha visto la partecipazione di un centinaio di operai di Ilva, Fincantieri, Ansaldo e Piaggio, che sono scesi in strada con fumogeni e striscioni contro il premier Renzi bloccando il traffico del capoluogo ligure.
Ast, per i dipendenti ancora stipendi bloccati
Pubblicato il 31 Ottobre 2014 16:31 - Modificato il 6 Settembre 2023 01:55
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