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 sul palco del Supersonic tra voce e batteria

Marina Rei, tanta energia
 sul palco del Supersonic tra voce e batteria

Pubblicato il 8 Dicembre 2014 10:41 - Modificato il 6 Settembre 2023 01:30

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Tanta energia ed entusiasmo domenica sera sul palco del Supersonic Club Foligno, per il concerto di Marina Rei, in viaggio per l’Italia per presentare il suo nuovo album “Pareidolia”, uscito lo scorso 30 settembre su etichetta “Perenne”. Se nel suo precedente lavoro, Marina Rei si destreggiava amabilmente con parole ruvide e un sound oscuro e affascinante, in questo nuovo lavoro l’artista romana sembra quasi voler mostrare di sé l’altra faccia della medaglia, quella più solare e meno spigolosa. Il risultato è che “Pareidolia”, assomiglia in tutto e per tutto a un lavoro ben fatto e ben curato e l’artista romana l’ha dimostrato sul palco del locale folignate che, con questo concerto, mette a segno un altro bel colpo e porta, ancora una volta, la città di Foligno sotto ai riflettori del circuito dei big della musica dopo aver accolto pochi giorni fa: Eugenio Finardi e i Bud Spencer Blues Explosion. La serata ha richiamato un numeroso pubblico che ha apprezzato il concerto della cantante italiana, la quale, come suo solito, ha suonato in molti brani la batteria. Il risultato è un’esibizione dove il sound rimane essenzialmente scarno, le chitarre e il pianoforte hanno ampio spazio e sono la vocalità della Rei, i preziosismi degli arrangiamenti a fare la differenza.Tutto ciò all’interno di una scaletta di canzoni scelta con cura dalla percussionista romana, che passa da tensioni elettriche che sembrano non mollare mai la presa con “Avessi artigli”, “Sole”, sino a ballad dalla curvatura melodica dolceamara con “Del tempo perso” e “Fragili”, il connubio ben riuscito tra l’apparente spensieratezza della melodia con la profondità del testo. La chiusura del concerto, passa da “Annarella”, eterea e sinuosa versione del brano che Giovanni Lindo Ferretti dedicò “all’emerita soubrette” ai tempi gloriosi dei CCCP, che diviene qui, una specie di grande sigillo emozionale. Dopo aver lavorato per il precedente disco “La conseguenza naturale dell‘errore” (2012) con alcuni grandi nomi come: Pier Paolo Capovilla, Andrea Appino, Paolo Benvegnù e Riccardo Sinigallia, questa volta Marina Rei ha deciso di affidare la produzione del suo nono lavoro in studio a Giulio Ragno Favero (One Dimensional Man, Il Teatro degli Orrori). Ed è proprio in questo nuovo album che, la capacità di osare e la vitalità di Marina Rei riecheggiano in liriche spesso dirette e coinvolgenti.  

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