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Vus, Filipponi: “Il sindaco intervenga sui vertici dell’azienda”

Pubblicato il 10 Gennaio 2015 17:46 - Modificato il 6 Settembre 2023 01:14

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Una mozione urgente per chiedere provvedimenti nei confronti dei vertici Vus e del loro operato. È quella che il gruppo consiliare di Impegno civile intende portare all’attenzione della massima assise cittadina e presentata sabato mattina da Stefania Filipponi nell’ambito di una conferenza stampa di più ampio respiro, all’interno della quale ha ripercorso varie vicende avente per oggetto proprio la Valle Umbra Servizi. A partire dalla più recente, quella relativa a possibili nuove assunzioni sui cui la stessa esponente di Impegno civile era intervenuta solo pochi giorni fa dando di fatto il via ad un botta e risposta con il numero uno della società, Maruzio Salari.

NUOVE POSSIBILI ASSUNZIONI – La Filipponi definisce “non più tollerabile che ad ogni competizione elettorale si pubblichi un bando di concorso o si dichiari di volerlo fare. Un simile comportamento, in un periodo in cui la disoccupazione ha raggiunto alti livelli – spiega – un comportamento del genere serve solo a fomentare una ‘guerra tra poveri’. Per anni – aggiunge – il management di Vus ha utilizzato precari e interinali, approfittando dei bisogni di tante persone vulnerabili e illudendoli periodicamente per ottenere consenso sociale”.

ATTO VANDALICO O INTIMIDATORIO? – La consigliera comunale è poi tornata sul danneggiamento dell’auto ai danni di un esponente di Impegno civile e dipendente della Valle Umbra Servizi avvenuto pochi giorni fa ad opera di ignoti. “L’episodio è stato chiaramente ripreso – annuncia – per cui sarà possibile risalire ai responsabili. Se è stato un gesto vandalico – aggiunge – la città non è poi così sicura come il Pd continua a sostenere, se invece è una ritorsione è la dimostrazione che esiste un ‘sistema Foligno’ fatto di clientelismo e favoritismi. Ora sarà compito degli inquirenti fornire risposte certe”. Questa, dunque, una delle principali questioni affrontate, a cui si è andata ad aggiungere quella relativa alla gara per la distribuzione del gas da parte del Comune di Foligno entro il prossimo giugno.

GARA PER LA DISTRIBUZIONE DEL GAS – Secondo la Filipponi la Vus richierebbe di partecipare come socio di minoranza di una newco da costituire insieme ad un socio privato “con una perdita di quasi un milione di euro”. “Questa situazione – sottolinea – potrebbe determinare esuberi del personale addetto al servizio di distribuzione del gas, che potrebbe essere impiegato nel settore igiene urbana”. E a proposito di fornitura del gas, Impegno civile lancia anche un attacco all’amministratore unico di Vuscom, chiedendone al sindaco la “revoca di ogni incarico”. “Gli attuali vertici – dichiara – hanno fornito gas ad un’azienda del territorio senza stipula di un contratto per circa 3 milioni di euro. Si staccano le utenze alle famiglie in difficoltà e ad aziende non amiche, ma per i compagni di cordata la soluzione si trova”.

ACCISE POST SISMA – Tra i temi trattati nel corso dell’incontro anche la condanna – inflitta a Vus dalla commissione tributaria di primo grado – al pagamento di circa 5 milioni di euro all’agenzia delle dogane per il mancato versameno all’erario delle accise corrisposte dai cittadini dopo il sisma del ’97. “Il presidente Salari – commenta Stefania Filipponi – continua a ripetere che ricorrerà fino alla cassazione, ma se l’esito del contenzioso non fosse favorevole chi pagherà?”.

LA MOZIONE – Tutti motivi, quelli illustrati, che hanno portato Impegno civile a chiedere al sindaco di “rivedere i criteri che hanno portato alla nomina dei vertici Vus e conseguentemente a ritirarne la fiducia, chiedendo – eventualmente – le dimissioni sia del presidente che del consiglio di amministrazione”. E, come detto, alla revoca della nomina dell’amministratore unico di Vuscom. Ma non solo. Tra le richieste messe nero su bianco anche “un’azione di responsabilità nei confronti di tutti gli amministratori e soggetti che hanno dimostrato grave incapacità ed inefficienza nella gestione della società”. E in ultimo, la necessità “di informare la Corte dei conti per verificare l’eventuale sussistenza di un danno erariale”.

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