L’annuncio era stato fatto ormai da diversi mesi dal viceministro dello sviluppo economico Claudio de Vincenti, ma solo martedì 13 gennaio sono iniziati gli incontri tra la proprietà della Jp Industries e gli istituti di credito che porteranno – si spera entro fine mese – alla firma di una intesa che eviti il ricorso in cassazione. Quello appena iniziato, lo ricordiamo, è l’ultimo anno di vigenza dell’accordo che consentì al Gruppo Porcarelli di procedere all’acquisizione dell’ex stabilimento Merloni, accordo poi messo in discussione dalla sentenza del 2013 del Tribunale di Ancona – confermata lo scorso aprile dalla Corte di Appello – che accolse il ricorso presentato dagli istituti di credito bloccando di fatto il progetto industriale e l’attività produttiva. Una contrapposizione, quella tra la proprietà e le banche, che proprio in questi giorni potrebbe sanarsi come spiegato ai microfoni di Radio Gente Umbra da Luciano Recchioni di Fiom Cgil: “La discussione in questo momento in atto tra le banche e la proprietà Porcarelli della Jp ha come scopo quello di trovare una soluzione per far si che le banche ritirino la denuncia per evitare il ricorso in Cassazione. C’è un incontro quotidiano per cercare di capire se ci sono le condizioni per fare questo accordo perchè è chiaro, potrebbe anche saltare tutto. La volontà di raggiungere una intesa c’è da parte sia delle banche che della proprietà però ci vuole l’accordo”.
Passi in avanti dunque che potrebbero sbrogliare la situazione della Jp Industries di cui anche il Governo si sta facendo garante, come spiegato ai microfoni di Radio Gente Umbra da Mario Bravi segretario regionale della Cgil dell’Umbria: “Il Governo sta seguendo le trattative in corso e sta cercando di stimolare le banche a sbloccare la situazione”.
A sollecitare il Governo ad adottare tutte le misure necessarie per risolvere la situazione nei giorni scorsi, anche l’onorevole umbro Giampiero Giulietti e il collega marchigiano Emanuele Lodolini. Attraverso una lettera inviata al ministro dello sviluppo economico Federica Guidi, i due onorevoli invitavano il Governo ad arrivare quanto prima alla firma dell’accordo per poter rilanciare il piano industriale della Jp – che prevede la permanenza di 3 stabilimenti produttivi – e risollevare così l’economia del territorio della fascia appenninica.