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Foligno, al “Blasone” va in onda “Chi l’ha visto?”. La Massese passa facilmente

Pubblicato il 22 Marzo 2015 17:26 - Modificato il 6 Settembre 2023 00:38

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Alzi la mano chi ha visto il Foligno in campo contro la Massese. Falchetti inesistenti, senza voglia e carattere. Falchetti capaci di capitolare al “Blasone” concedendo alla compagine ospite di guadagnare tre punti con grande facilità e con il minimo sforzo. Basti pensare che la prima occasione di marca biancazzurra degna di essere chiamata tale è arrivata al 42′ della ripresa. Troppo poco per mettersi alle spalle la sconfitta di domenica scorsa contro il Gavorrano. Troppo poco per onorare la maglia da qui al termine del campionato. Ora infatti, la speranza è che le prossime partite non diventino una vera e propria agonia. Per quanto riguarda invece la gara contro la Massese, dopo solamente dieci minuti di gioco gli ospiti si sono subito portati in vantaggio con una grande giocata di Simone Del Nero. L’ex Lazio fa tutto bene sulla sinistra, saltando Calzola e mettendo al centro per Falchini che da due passi non può sbagliare. Nemmeno un minuto e la Massese è ancora pericolosa. Questa volta a creare scompiglio è Aliboni che entra in area avversaria e calcia a rete. Palla indirizzata in fondo al sacco che viene salvata sulla linea da Castellana. Poi Del Nero ci prova ancora dalla sinistra mettendo nuovamente la palla al centro ma questa volta non c’è nessuno a ricevere. Per vedere una timida reazione dei Falchetti bisogna aspettare il 14′, quando Coresi calcia alto una sponda aerea di un suo compagno. Ma è la Massese ad essere padrona del campo e Fusco al 21′ colpisce addirittura una traversa dopo un guizzo sulla destra. Per il Foligno invece, De Costanzo non riesce ad arrivare sul lancio in verticale dalle retrovie (28′) scontrandosi in area con l’estremo ospite che rimane per qualche minuto a terra dolorante. Nella ripresa si spera in un cambio di passo, ma il risultato è addirittura peggiore. Al 19′ scintille tra Coresi e Barsottini, con quest’ultimo che rifila una mezza testata al capitano biancazzurro. Rossetti di Ancona decide però di ammonire entrambi. Al 22′ Fusco di nuovo temibile. Il numero dieci ospite se ne va via molto bene sulla destra ed entra in area, ma sparacchia alto a tu per tu con Biscarini. Chi invece non sbaglia da quella posizione è Remorini, che due minuti più tardi infila il portiere di casa. Sulla sua rete però, c’è da spellarsi le mani per il lancio di quaranta metri di Del Nero. Non un semplice lancio, ma una “rabona” illuminante. Roba da serie A. Chi invece dà ragione a Favilla è la “linea verde”. L’ingresso di Fermanelli prima e Veneroso poi garantisce un po’ più di brio ai Falchetti. A rovinare tutto però ci pensa Coresi, espulso al 37′ per un fallo di reazione. Per lui “rosso” diretto. La prima occasione da rete del secondo tempo del Foligno arriva addirittura al 42′, con Vegnaduzzo che calcia bene da fermo, ma la sua conclusione è preda di Barsottini. Prima dello scadere succede di tutto. Al 45′ Fermanelli è bravissimo a girare a rete con la testa un cross di Calzola. Poi Castellana commette un errore imperdonabile regalando il terzo gol della Massese a Remorini. Ma non finisce qui, perché anche la difesa della Massese non vuole essere da meno e si addormenta a pochi secondi dal termine. In questo caso ad approfittarne è Matias Vegnaduzzo. LA CONTESTAZIONE – A fine partita i tifosi biancazzurri hanno chiamato a raccolta i giocatori sotto la tribuna, chiedendo maggiore impegno e puntando il dito contro tutti. Presa di mira la società e l’intera squadra. I tifosi vogliono un cambio di rotta già dalla prossima partita contro il Rieti. Arrabbiato al termine del match il direttore sportivo folignate Roberto Damaschi. “Avevamo l’atteggiamento di una squadra che giocava un’amichevole – attacca – la squadra si sta spegnendo lentamente e non ho voglia di fare una Via Crucis di altre otto partite quindi o non ci sarò o cambieranno loro. Oppure, vedrò con chi ha attualmente il bastone del comando del Foligno se si possono prendere delle decisioni– prosegue Damaschi – siamo stati troppo brutti per essere veri. C’è stato un atteggiamento che a me non è piaciuto”. Poi però, Damaschi salva Coresi: “non devo fare l’avvocato difensore, ma Coresi in tutto questo periodo è sempre stato un uomo della società. Gli concedo delle attenuanti”. Poi, la chiosa finale: “in una situazione del genere, queste prestazioni non invogliano chi magari ha bisogno di segnali positivi. E’ stata una partita dove è mancato solo il carro funebre, perché dietro c’eravamo tutti”.  

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