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Foligno, botta e risposta tra Filipponi e Borscia

Pubblicato il 6 Maggio 2015 15:57 - Modificato il 6 Settembre 2023 00:14

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Duro botta e risposta a suon di lettere aperte tra la capogruppo di Impegno civile, Stefania Filipponi, e il presidente del consiglio comunale di Foligno, Alessandro Borscia. Sì, perché dopo l’intervento dei giorni scorsi della Filipponi con cui criticava l’atteggiamento di Borscia – accusato di essere contemporaneamente arbitro e giocatore anziché garante super partes delle istituzioni – arriva la replica dell’esponente del Pd. “Tutte le gravi accuse che fino ad oggi, e in più occasioni, lei mi ha rivolto – scrive il presidente del consiglio comunale – sono tanto ingiustificate quanto irrispettose del ruolo, oltre che infamanti della mia persona, e non trovano alcun oggettivo riscontro”. La Filipponi infatti aveva scritto, rivolgendosi a Borscia, che “l’unica sua preoccupazione è quella di salvaguardare gli interessi dell’esecutivo”. Tra le altre cose, inoltre, nella sua lettera era tornata anche all’attacco sulla questione Fils e più in particolare sul piano industriale e sull’affidamento dei servizi. Temi che per la Filipponi non sarebbero stati inseriti nell’ordine del giorno del consiglio comunale per volontà dell’esecutivo. “Su questo – scrive Borscia – voglio soltanto ribadirle le garanzie che, credo interpretando appieno il mio ruolo, le ho fornito in sede di conferenza dei capigruppo: le importanti tematiche relative alla società partecipata Fils saranno approfondite dagli organi preposti e portate in discussione al consiglio, sulla base di quanto già deliberato dal consiglio stesso”. Borscia quindi non ha dubbi: reputa di aver esercitato al meglio il proprio ruolo super partes. L’ultima stoccata, tuttavia, arriva alla fine della comunicazione del presidente del consiglio comunale, quando in merito alle considerazioni della Filipponi sul passato, scrive: “Anche io ricordo che la precedente consiliatura ha avuto trascorsi più sereni, probabilmente perché – mi permetta di citarla – erano diverse le persone. Effettivamente questo è vero: lei era molto diversa, consigliera Filipponi: più riflessiva, più ponderata nei giudizi e meno astiosa”.

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