Nessuna notizia positiva in casa Firema, l’azienda che opera nel settore metalmeccanico e presente anche in Umbria con uno stabilimento a Spello. Da quanto emerso infatti dall’incontro al ministero dello Sviluppo economico dello scorso 21 maggio – a cui hanno preso parte i sindacati e la cordata di imprenditori presumibilmente interessati all’acquisto dei quattro stabilimenti italiani – continua la situazione di stallo. Sì, perché di fatto la trattativa non è ancora partita. A quanto pare, quindi, dal tavolo non è uscito alcunchè di buono. Ma i sindacati, nonostante tutto, continuano ad essere fiduciosi e auspicano che la situazione cambi nei prossimi appuntamenti al Mise, già fissati per il 28 maggio e il 3 giugno. “Sono stati fatti notevolissimi passi indietro e non in avanti – spiega Adolfo Pierotti, segretario regionale della Fim Cisl – Confidiamo nei prossimi due incontri per vedere se c’è la volontà o meno di giungere ad un accordo”. Al momento, quindi, non si è entrati nella trattativa vera e propria, tanto da non poter parlare né del mantenimento dei livelli occupazionali né degli stipendi. “Il problema – sottolinea Pierotti – è che non siamo ancora certi se questi imprenditori concluderanno l’affare. Ogni volta si torna indietro, con una compagine societaria ridefinita continuamente a livello percentuale. Non capiamo proprio cosa vogliono”, conclude. Ma non solo. Attualmente i lavoratori in cassa integrazione non percepiscono nessun tipo di retribuzione, perché manca il decreto necessario. Ora quindi, dopo la fumata nera della scorsa settimana, non resta che attendere i prossimi incontri con la speranza che vengano fatti finalmente dei passi in avanti.
Firema, fumata nera al Mise tra sindacati e potenziali acquirenti
Pubblicato il 25 Maggio 2015 16:18 - Modificato il 6 Settembre 2023 00:04
Uno dei locomotori prodotti dalla Firema
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