Tutto fermo per l’ex Antonio Merloni. Era in programma per il 26 maggio la sentenza della Corte di Cassazione sul ricorso delle banche, che avevano richiesto l’annullamento della vendita degli stabilimenti all’imprenditore Giovanni Porcarelli. Ma di fatto è stato tutto rimandato ad una data ancora non ben precisata – forse a settembre o ad ottobre -, perché alcuni membri della commissione giudicatrice sarebbero stati impegnati in altre mansioni. Situazione di stallo anche sull’accordo tra la proprietà e gli istituti di credito. Porcarelli – tra l’altro – avrebbe richiesto l’erogazione di circa 20 milioni di euro per il rilancio dell’attività. Ma su questo fronte ancora tutto tace. “Il mio giudizio su questa situazione – afferma Luciano Recchioni della Fiom Cgil – è decisamente negativo. Ad ogni incontro si parlava di questo accordo, su cui si diceva che mancava solo l’accettazione da parte della proprietà e la firma – sottolinea – , ma purtroppo oggi ci accorgiamo che questo non c’è. Credo che non si possa continuare così, c’è la necessità di fare realmente qualcosa. E se c’è una richiesta da parte dell’imprenditore, bisogna dire se ci si crede o meno. Se lui fa una richiesta di 20 milioni di euro è evidente che lo fa per portare un lavoro che sia da una parte dignitoso e dall’altra credibile e duraturo. Alla fine del 2015 – conclude – manca poco e c’è necessità di dare una risposta che tarda ad arrivare”. Intanto tra venerdì e lunedì sono stati pagati gli arretrati della cassa integrazione di gennaio, febbraio e marzo. E l’Inps, allo stato attuale, ha anche disposto il pagamento per mese di aprile, che dovrebbe arrivare entro la prossima settimana. Il problema però rimane perché, in definitiva, la cassa integrazione della J&P Industries scadrà a fine anno. Ma non solo. Rimane anche la paura che possa decadere prima.
Ex Merloni, slitta la sentenza della Cassazione
Pubblicato il 26 Maggio 2015 17:09 - Modificato il 6 Settembre 2023 00:03
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