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Tre spoletini e un romano i “cattivi ragazzi” dello spaccio finiti in manette

Pubblicato il 18 Giugno 2015 13:50 - Modificato il 5 Settembre 2023 23:50

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Per tre ragazzi di Spoleto e uno di Roma non sarà possibile allontanarsi dalla propria abitazione a seguito della misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza emessa da parte del G.I.P. del Tribunale di Spoleto in collaborazione con la Compagnia Carabinieri di Roma Parioli. I quattro giovani sono coloro che nel corso dell’indagine Bad Boys 2014 bis sono stati individuati dal Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Spoleto come fornitori di sostanze stupefacenti del tipo hashish, marjuana e MDMA tra i loro coetanei. L’indagine è iniziata nel mese di febbraio 2014 quando i carabinieri, che a seguito di un normale controllo hanno trovato un giovane in possesso di sostanza stupefacente del tipo M.D.M.A. e marijuna, hanno deciso di monitorare la vita notturna spoletina per evitare che il fenomeno si espandesse. Ad essere coinvolti tutti ragazzi giovanissimi, perlopiù studenti o disoccupati, che si incontravano in locali pubblici durante gli orari di maggiore afflusso per non destare sospetti durante lo scambio di pochi grammi di sostanza. Proprio la giovane età e l’assenza di un lavoro ha spinto molti di loro a trasformarsi da semplici assuntori in spacciatori. Al termine dell’indagine il percorso seguito dai carabinieri ha individuato nei tre ragazzi spoletini, tutti poco più che ventenni e incensurati e in un altro coetaneo romano i responsabili di questo giro d’affari che stava rischiando di prendere piede nella città ducale. 

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