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Festival dei Due Mondi, in mostra il “non film” di Visconti su Proust

Pubblicato il 5 Luglio 2015 14:02 - Modificato il 5 Settembre 2023 23:41

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Un’installazione che lascia sbalorditi per il meraviglioso effetto visivo riprodotto all’interno della ex chiesa della Manna d’Oro, insieme alle eccezionali documentazioni presenti nell’ex Museo Civico. Il tutto realizzato grazie alla Fondazione Carla Fendi. “Sulle tracce di un film immaginato”, questo il titolo, è una delle più straordinarie mostre del 58esimo Festival dei Due Mondi di Spoleto che, attraverso materiali inediti e sorprendenti, cerca di ricostruire il percorso che il regista Luchino Visconti aveva intrapreso per portare sullo schermo il romanzo-fiume di Marcel Proust “Alla ricerca del tempo perduto”. Un film che però, alla fine, di fatto non giunse a compimento, restando un sogno interrotto, forse per mancanza di fondi o per l’impresa impossibile che rappresentava. Così, tra le pareti specchiate dell’ex chiesa e le stanze dell’ex museo riaffiorano luoghi, immagini, documenti del lavoro che Visconti aveva intrapreso nel 1969, con l’inizio delle riprese previsto per il 1971. Il regista – che tra l’altro sembra esser stato molto affine a Proust – aveva anche iniziato ad individuare un cast stellare, con nomi del calibro di Silvana Mangano, Greta Garbo, Brigitte Bardot, oppure attraverso la contrapposizione di attori come Marlon Brando e Laurence Oliver per interpretare il barone Charlus, ad esempio, o ancora come Alain Delon o Dastin Hoffman per il protagonista Marcel. L’installazione, fortemente voluta da Carla Fendi, prende le mosse dalla sceneggiatura che scrisse Suso Cecchi d’Amico ed il cui copione originale è stato messo a disposizione – per la prima volta – della squadra che si è occupata della mostra dalla figlia Caterina. Sotto la direzione artistica di Quirino Conti e con il contributo – tra gli altri -, a livello di documentazione iconografica, dell’Istituto Gramsci, la mostra Visconti-Proust rappresenta quindi un momento di inestimabile valore artistico-culturale, da non perdere. Fino al 12 luglio – e quindi per tutto il periodo del Festival – sarà possibile visitare la doppia installazione nei locali dell’ex chiesa della Manna D’Oro e dell’ex Museo Civico, nei pressi del Duomo di Spoleto.

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