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Festival dei Due Mondi, cala il sipario sulle note di Schubert e Brahms

Pubblicato il 13 Luglio 2015 10:04 - Modificato il 5 Settembre 2023 23:36

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Il sipario del Festival dei Due Mondi è calato: domenica sera la manifestazione si è conclusa con il concerto finale ospitato in piazza Duomo. E dopo il successo dai grandi numeri di Spoleto58 (610mila euro di incassi e 70mila presenze), a chiudere l’edizione 2015 è stata l’orchestra giovanile italiana della Scuola di musica di Fiesole, diretta dal maestro Jeffrey Tate. Ad ascoltare le note dell’Incompiuta di Schubert e quelle della sinfonia numero 4 di Brahms un pubblico di 2700 persone. Un sold out annunciato, grazie a prezzi accessibili, che ha spinto la Fondazione Festival dei Due Mondi, a chiedere aiuto anche al vescovo di Spoleto, Renato Boccardo, che ha concesso l’utilizzo del giardino diocesano per aumentare i posti disponibili. Un gran finale all’insegna della musica e del tradizionale spettacolo pirotecnico, anticipato però da tanti appuntamenti, a cominciare da quello che ha visto protagonista Paolo Sorrentino. Domenica mattina, infatti, al teatro Caio Melisso il regista premio Oscar si è visto consegnare il premio Fondazione Carla Fendi. La cerimonia è iniziata con la restituzione alla città del primo teatro all’italiana di Spoleto. A sipario alzato, sul palco il professor Tomaso Montanari che, oltre ad omaggiare la Fendi per la ristrutturazione del Caio Melisso, ha ricordato l’importante attività di quei giovani che lottano quotidianamente per non far scomparire teatri come il Valle di Roma o il Pinelli di Messina. A seguire poi la suggestiva esibizione dei ginnasti della Reale Società di Torino. Infine è stata la volta di Sorrentino, intervistato dalla giornalista Piera Detassis. Il regista ha quindi ricevuto il planisfero-scultura del maestro Sandro Chia per le sue grandi doti artistiche. Il  riconoscimento, alla sua quarta edizione, viene infatti assegnato a personalità eccellenti del mondo dell’opera, della musica, della danza, del teatro e del cinema. “Non mi sento un innovatore – ha detto Sorrentino – ma neanche un tradizionalista. Sono solamente una persona che lavora molto, un diligente”. Ma il premio Oscar partenopeo non è stato l’unico premiato della giornata. Nella sala consiliare del palazzo comunale, si è infatti svolta la cerimonia per il conferimento della cittadinanza onoraria a Carla Fendi. Un riconoscimento questo che la stilista italiana ha dedicato al marito, Candido Speroni, scomparso nel 2013. La decisione è stata presa dalla massima assise cittadina per i suoi “valori culturali nel campo dell’arte, della letteratura, del cinema, della moda, dell’ambiente e del sociale – si legge nelle motivazioni – grazie al lavoro meritorio portato avanti in qualità di presidente della Fondazione Carla Fendi e per l’amore, sincero e profondo, dimostrato negli anni nei confronti del Festival dei Due Mondi e della città di Spoleto, che ha contribuito a far conoscere in Italia e nel mondo e a cui ha donato, con vero spirito mecenatistico, il restauro del Teatro Caio Melisso – Spazio Carla Fendi”.

Ha collaborato Maria Tripepi

Da sinistra Fabrizio Cardarelli e Carla Fendi
Carla Fendi e Paolo Sorrentino

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