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Agricoltura, turismo e sport. La ricetta anti-crisi di Caprai: “Aggregare la comunità locale per obiettivi comuni”

Pubblicato il 31 Luglio 2015 09:38 - Modificato il 5 Settembre 2023 23:27

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Si è da poco conclusa la prima edizione del Sagrantino International Challenge Cup, ovvero la competizione che ha visto volare dall’aviosuperficie del Parco Acquarossa numerose mongolfiere, che hanno assicurato uno spettacolo unico nei cieli di Montefalco e non solo. Organizzato da Ralph Shaw, capitano inglese che da anni vive in Italia, l’evento ha potuto contare sul grande sostegno di Marco Caprai dell’omonima cantina nonché presidente regionale di Confagricoltura. E’ stato questo lo spunto per parlare con Marco Caprai di come turismo, sport e cultura possano fondersi insieme per creare occupazione e migliorare l’economia di un territorio.

Marco Caprai, partiamo da quello che è stato. Edizione zero per una competizione che ha visto sopra i cieli di Montefalco e dell’Umbria numerose mongolfiere. Come è andata?

E’ andata benissimo. E’ stato un test molto importante, gli equipaggi si sono cimentati con un nuovo territorio ed una nuova zona che poteva presentare particolari problemi dal punto di vista della loro sfida agonistica. Credo che per Montefalco sia andata ancora meglio, perché poter vedere questi territori dall’altro e far apprezzare le nostre bellezze da lassù sia una magia che difficilmente si può vedere in altri parti del mondo. Tutti i partecipanti porteranno nel loro cuore e nei loro occhi queste meraviglie.

Già si pensa all’edizione 2016. Si punta ad arrivare a tripla cifra in merito ai partecipanti. Cosa dovremo aspettarci?

L’organizzatore Ralph Shaw immagina di poter arrivare a cento equipaggi, significa 100 baloon che voleranno nei cieli della Valle Umbra e nella Valle del Tevere. Potrebbe essere una grande opportunità turistica e di spettacolo sportivo per valorizzare i nostri territori. E’ una grande sfida e per affrontarla partiamo dal meccanismo che ha riportato a Montefalco la Madonna della Cintola di Benozzo Gozzoli. Bisogna quindi lanciare un’idea, un challenge, sul quale aggregare la comunità locale, affinché si possano raggiungere obiettivi comuni. I nostri territori devono avere un futuro di occupazione, di capacità di fare reddito, di attrazione e quindi di sviluppo economico.

L’azienda Arnaldo Caprai è stata l’azienda che da subito ha creduto a questa iniziativa. Possiamo dire che si punta a voltare sempre più in alto…

Dobbiamo partire dal presupposto che il territorio di Montefalco deve essere un territorio leader nel mondo del turismo di una certa fascia, un turismo di qualità e che ama la natura insieme ai borghi, l’arte e la natura. E’ un turismo che crea occupazione nel territorio.

Madonna della Cintola di Benozzo Gozzoli. L’opera è tornata a Montefalco dopo 167 anni ed è stata restaurata soprattutto grazie ai viticoltori e in primis il Consorzio tutela vini Montefalco. Sono già numeri da record e c’è chi non ha mai visto il museo di San Francesco così pieno..

E’ stata un’operazione straordinaria grazie al direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci, e al suo rapporto con queste zone. Un piccolo paese dell’Umbria come Montefalco che riesce a creare un link con i Musei Vaticani vuol dire che sta creando qualcosa di enorme. Un obiettivo ambizioso ed impegnativo. La Madonna della Cintola insegna che i musei per vivere hanno bisogno di novità. I musei non possono essere statici, altrimenti sarebbero condannati a morte. Oggi l’impresa culturale in Italia muove un terzo della nostra economia e quindi dobbiamo organizzarci. L’impresa culturale oggi non si ferma alla realizzazione di uno spettacolo o in una struttura museale, ma entra ad esempio anche nella produzione del vino ed olio. La cultura è sempre più importante, ma va alimentata e gestita con l’idea che sia anche un’azienda. Il museo di Montefalco disegna questo tipo di modello. La presenza del sottosegretario Borletti Buitoni e la medaglia del presidente della Repubblica Mattarella significa che le istituzioni hanno compreso questo modello.

Parliamo di agricoltura. Il 2014 è stato un anno di difficoltà soprattutto per la produzione di ‘olio. Cosa dobbiamo aspettarci dal 2015?

Le condizioni climatiche ci stanno aiutando. Sono stati messi in campo una serie di iniziative, come l’agrometeo, uno strumento che abbiamo realizzato in collaborazione con Radio Gente Umbra e che aiuta gli agricoltori a fare le scelte corrette. Per troppo tempo si è pensato che non facendo nulla si faceva bene ugualmente, ma l’agricoltura da sola non può offrire i frutti. I nostri vecchi ce lo avevano insegnato, ma è una lezione che avevamo un po’ dimenticato. Il fatto che lo scorso anno tante cose concomitanti hanno determinato un risultato disastroso, ha rimesso in linea le cose. L’agricoltura naturale non esiste. E’ l’uomo l’attore all’interno del sistema che attraverso il suo sapere e gli strumenti fa sì che si riesca a produrre quanto serve alla sua alimentazione, ai commerci e allo sviluppo.

 

L’intervista integrale a Marco Caprai andrà in onda nel gr delle 18,30 di Radio Gente Umbra

 

Fabio Luccioli
Fabio Luccioli
Direttore di Radio Gente Umbra e Gazzetta di Foligno

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