“Si è concretizzata l’esigenza di riallineare l’offerta dei servizi alla effettiva domanda dei cittadini”. E’ con questa motivazione che Poste Italiane ha risposto picche, almeno in parte, alla richiesta di Regione e Anci Umbria di mantenere aperti i 15 sportelli sul territorio a rischio chiusura. Alla fine, a salvarsi dalla “scure” di Poste sono stati solamente in 4, mentre per gli altri undici non c’è stato nulla da fare. “Siamo estremamente delusi dall’atteggiamento e dalla risposta di Poste Italiane, che in pratica ha confermato per intero il proprio piano di riorganizzazione” ha affermato Antonio Bartolini. Per l’assessore regionale è stato completamente ignorato il report e le motivazioni presentate e soprattutto le alternative che insieme ai comuni erano state costruite per rendere accettabile il piano. Ad essere tagliati, tra gli altri, gli uffici postali di Castel Ritaldi, Annifo e Capodacqua di Foligno, nonostante dallo stesso Comune folignate negli scorsi mesi era stata avanzata l’ipotesi di mettere a disposizione dei locali gratuitamente. “Poste Italiane – ha affermato l’assessore Bartolini – chiaramente sta interpretando in maniera molto strumentale i provvedimenti ministeriali e dell’Agcom che disciplinano la materia”. Le chiusure sono previste per il prossimo 7 settembre. Regione, Anci ed Enti locali hanno preannunciato ricorsi al Tar dell’Umbria.
Poste, a settembre chiuderanno gli sportelli di Annifo, Capodacqua e Castel Ritaldi
Pubblicato il 7 Agosto 2015 16:31 - Modificato il 5 Settembre 2023 23:23
Uno sportello di Poste Italiane
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