In Umbria ci sono 1100 captazioni idriche, 340 delle quali solamente nel territorio dell’Ati3. Vus ora ha deciso di affidarne la manutenzione all’Agenzia forestale regionale. Ma cosa sono le captazioni idriche? Questo termine strettamente tecnico indica tutte quelle strutture che servono per prelevare l’acqua che poi rifornisce il servizio idrico. Nel territorio folignate-spoletino ne esistono 17 di importanza prioritaria come quella della sorgente Argentina o il Valle Umbra. Poi ce ne sono una miriade sparse nelle campagne e nelle montagne che il più delle volte risultano difficilmente accessibili. La loro manutenzione è fondamentale per mantenere sempre alta la qualità e la tutela dell’acqua che arriva ad ogni singola utenza. Importante dunque curare le recinzioni, tagliare l’erba, i rovi e procedere con la manutenzione necessaria per le “casette” in cemento che proteggono i prelievi idrici. “L’obiettivo è quello di avviare una collaborazione tra soggetti istituzionali – afferma il direttore di Ati3, Fausto Galilei – questa è la prima iniziativa di questo tipo in Umbria. L’obiettivo è che tutti i gestori, dopo Vus, si avvalessero dell’Agenzia forestale per questo tipo di servizio”. Come sottolineato dalle parti interessate, la convenzione non porterà aggravi nelle bollette dei contribuenti. La voce dedicata alle manutenzioni che verranno effettuate, che si aggirano sui 300-400mila euro per i territori dell’Ati3 ogni anno, è già prevista in bolletta su direttive nazionali. Per Vus, che sin qui si occupava in proprio o affidava ai privati questi lavori, è previsto un risparmio. Annualmente verrà redatto un piano per l’attività manutentiva. “L’acqua è un patrimonio da difendere e mettere in sicurezza – ha affermato il numero uno dell’Agenzia forestale umbra, Giuliano Nalli”. Per Maurizio Salari, presidente di Vus, “l’Agenzia offre le professionalità che altri non possono avere in questo settore”, mentre per l’assessore spoletino Gianmarco Profili, in rappresentanza del sindaco nonché presidente Ati3 Cardarelli, l’accordo ha tre punti di forza, “quello di mettere a sistema i sentieri per creare degli itinerari, mantenere pubblica la manutenzione ed una maggiore sensibilità per la cura dei beni a disposizione”.