Scuotere le coscienze dei leader mondiali per trovare una soluzione concreta alla povertà e all’iniquità, che molte zone del globo vivono a causa degli stravolgimenti del clima e di conseguenza dell’ambiente. È questo lo spirito con cui un gruppo di trenta pellegrini si è messo in viaggio mercoledì da piazza San Pietro a Roma, dopo l’udienza di papa Francesco, destinazione Parigi. La capitale francese, infatti, dal prossimo 30 novembre all’11 dicembre ospiterà la Conferenza delle Nazioni Unite sul clima, in occasione della quale tutti i Capi di Stato e di Governo saranno chiamati a sottoscrivere un accordo in merito ai cambiamenti climatici del pianeta in una data che celebra i 20 anni dagli Accordi di Kyoto. Da qui l’idea dei pellegrini di mettersi in marcia, per esprimere una pacifica preoccupazione verso gli effetti dei cambiamenti climatici sul futuro delle popolazioni, e percorrere i 1200 km che separano le due capitali. Un viaggio di trenta tappe in altrettanti comuni italiani, quello intrapreso, che vedrà protagonista anche Foligno. Nella città della Quintana i pellegrini arriveranno venerdì 2 ottobre. Ad accoglierli ed ospitarli sarà la Caritas diocesana insieme all’Associazione italiana maestri cattolici e all’Arca del Mediterraneo. Giunti in città, i 30 pellegrini parteciperanno, venerdì sera alle 21, all’incontro che si terrà nella “Taverna del Mediterraneo” , mentre per sabato mattina è in programma un meeting con gli studenti delle scuole cittadine. Foligno sarà la terza tappa del pellegrinaggio “Una terra. Una famiglia umana”, che riprenderà sabato con i successivi 25 chilometri di cammino. L’iniziativa, organizzata e promossa per la tratta italiana da “Focsiv – Volontari nel mondo” in collaborazione con la Coalizione Italiana per il clima, è stato ideato da The People’s Pilgrimage e OurVoices, un movimento di persone appartenenti a diverse comunità religiose guidato da Yeb Sano, ex- negoziatore sui cambiamenti climatici della Repubblica delle Filippine. “I disastri naturali sono eventi che nessuno mai desidera che accadano, ma non sono mai solo degli incidenti – ha dichiarato Yeb Sano – Le comunità che sono più frequentemente colpite dagli effetti dei cambiamenti climatici sono quelle che già combattono una povertà paralizzante, la mancanza di accesso alla terra e alle risorse economiche, la discriminazione e che hanno alle spalle un’eredità pesante di colonialismo e malgoverno e subiscono le logiche del mercato dell’economia globale. Fintanto che queste comunità nella periferia del mondo sono considerate un danno collaterale della crescita illimitata – ha sottolineato – queste rimarranno sempre più vulnerabili. Per queste persone, per il futuro della terra e della famiglia umana bisogna mettersi in cammino con loro e per tutti. Ogni passo – ha concluso – conta”.
Anche Foligno tra le tappe di “Una terra. Una famiglia umana”
Pubblicato il 30 Settembre 2015 11:05 - Modificato il 5 Settembre 2023 22:56
Inaugurazione dell'Arca del Mediterraneo
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