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A Foligno la cura del verde parla la lingua dell’accoglienza

Pubblicato il 10 Ottobre 2015 09:22 - Modificato il 5 Settembre 2023 22:50

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Svolgere un servizio utile per sé stessi, non sentendosi un peso ma persone attive, ed anche per la comunità accogliente. È con queste parole che l’assessore alle politiche sociali, Maura Franquillo, commenta la convenzione che Comune di Foligno e Caritas diocesana si apprestano a sottoscrivere. Obiettivo, favorire la formazione e le attività di volontariato sociale dei richiedenti protezione internazionale, nell’ambito del progetto “Emergenza sbarchi 2014-2015”. Il documento, passato al vaglio della giunta comunale che ne ha dato l’ok, dovrà essere ora sottoscritto dai due soggetti promotori. Il progetto prevede nel dettaglio la possibilità per i richiedenti asilo di svolgere attività sul territorio, per ciò che riguarda la manutenzione del verde ed il decoro degli spazi comunali. “Abbiamo voluto dar vita ad una convenzione – spiega al riguardo l’assessore Franquillo, contattata telefonicamente dalla redazione di Radio Gente Umbra – che va a rafforzare sempre di più il valore che abbiamo dato all’accoglienza dei richiedenti protezione. Accogliere – prosegue il titolare dell’area per le politiche sociali – per noi non significa dare a queste persone solo un posto in cui soggiornare, ma anche creare delle condizioni naturali e necessarie con cui possano percepirsi in piena dignità, per riacquistare quindi quell’autonomia – conclude Maura Franquillo – che scaturisce dai valori del sentirsi parte di una comunità e non un peso”. Date precise per l’avvio del progetto ancora non ce ne sono, così come non si conoscono i numeri. Di certo si sa che le persone coinvolte sono attualmente ospitate nelle strutture della Caritas, che ad oggi accoglie una trentina di richiedenti asilo. L’iniziativa comunque sarà a costo zero per le casse comunali, rappresentando di fatto quello che l’assessore Franquillo ha definito in conclusione “un valore aggiunto per il progetto in sé, ma anche per l’amministrazione che, accettando di affiancare la Caritas diocesana in questo percorso, ha saputo ragionare in termini di accoglienza ed integrazione”.  

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