La decisione di scarcerare Fasli Ametovski e concedergli gli arresti domiciliari non è andata proprio giù ai familiari di Annarita Guerrini, la donna investita sabato pomeriggio in via Santocchia di Foligno dall’auto guidata dal diciannovenne macedone. A commentare la decisione del gip è il legale della famiglia, l’avvocato Aurelio Pugliese. “Non è questa la risposta che il cittadino si attende dallo Stato in relazione a delitti così gravi ed odiosi e, nello specifico, dai contorni inquietanti ed ancora poco chiari. Mi riferisco – spiega l’avvocato – anche alle circostanze che l’indagato guidasse senza una valida patente e, a quanto pare, dopo aver assunto sostanze stupefacenti. Il tutto a tacere che abbia trascinato la vittima senza fermarsi per circa un chilometro, maciullandola”. Il giovane che sabato era alla guida della Bmw è accusato di omicidio colposo e omissione di soccorso e, nonostante le richieste del sostituto procuratore Gennario Iannarone, il giudice ha deciso di non proseguire con la misura cautelare del carcere. “Non posso sottacere una certa amarezza – prosegue l’avvocato Pugliese – auspico perciò che la Procura proponga istanza di riesame avverso detto provvedimento, che ritengo troppo blando e non rispondente alle esigenze di giustizia del caso concreto. L’orrenda ed incomprensibile condotta tenuta dall’Ametovski e l’attuale sussistenza di ragioni cautelari, quanto a pericolo di reiterazione criminosa, pericolo di fuga e pericolo di inquinamento probatorio, avrebbero dovuto – conclude il legale – indurre alla più pregnante delle cautele, che viene spesso applicata in relazione a reati contro il patrimonio, anche banali come i furti, ma a quanto pare non in relazione a delitti contro la persona”. Nei prossimi giorni dovrebbero conoscersi gli esiti dell’autopsia effettuata sul corpo di Annarita Guerrini ed ulteriori dettagli sugli esami tossicologici nei confronti di Fasli Ametovski, risultato positivo alla cocaina. Intanto nel pomeriggio di giovedì si sono svolti i funerali della donna falciata dalla Bmw guidata dal macedone. INTERVIENE LEGA NORD – Sulla vicenda è intervenuto anche Riccardo Polli, referente folignate di Lega Nord Umbria. “Quello di Sant’Eraclio di Foligno è un reato grave – scrive Polli – ci attendiamo che la magistratura agisca applicando il massimo della pena prevista, senza attenuanti, peraltro assenti. Ma con le aggravanti che evidenziano reati aggiuntivi, oltre quello dell’omicidio stradale”.
Macedone ai domiciliari, l’avvocato della vittima: “Amareggiato, deve stare in carcere”
Pubblicato il 15 Ottobre 2015 14:38 - Modificato il 5 Settembre 2023 22:46
Aurelio Pugliese
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