Mercoledì è stato il giorno di Spoleto, venerdì quello di Terni. Due giornate all’insegna dello sciopero per i lavoratori dei siti umbri del Gruppo Novelli che, incrociate le braccia, hanno ribadito la necessità che l’affaire che interessa l’azienda operante nel settore dell’agroalimentare approdi a Roma. Operai e sindacati sono infatti tornati a chiedere l’attenzione del Mise, con la convocazione di un tavolo che veda presenti gli amministratori del gruppo che da tre anni compongono il cda tecnico, le istituzioni e le banche. Ed è proprio agli istituti di credito che spetta il compito di sbloccare i 6 milioni di euro che permetterebbero all’azienda che produce pane e uova di investire, dando seguito quindi al piano di ristrutturazione aziendale che le stesse banche avevano approvato. Una boccata d’ossigeno, quella che potrebbe arrivare con l’ok degli istituti di credito, necessaria non solo per sbloccare la situazione finanziaria, ma anche per guardare con più ottimismo al futuro. La vertenza, partita nel 2012, ha visto infatti la perdita nel tempo di oltre 200 posti di lavoro a cui si sono aggiunte via via mensilità bloccate ed ammortizzatori sociali, che hanno portato ad una riduzione delle retribuzioni per chi invece fa ancora parte del gruppo. Bisogno di liquidità, dunque, ma non solo. Per i sindacati, che affiancando i lavoratori hanno indetto le prime due giornate di sciopero, è inoltre necessario capire se ci siano all’orizzonte nuovi imprenditori pronti ad entrare a far parte del Gruppo Novelli, gruppo che conta nel complesso 500 dipendenti. Ai 300 lavoratori impiegati nei siti umbri, infatti, se ne aggiungo altri 200 tra il Lazio e la Lombardia.
Gruppo Novelli, attesa la convocazione al Mise
Pubblicato il 24 Ottobre 2015 13:30 - Modificato il 5 Settembre 2023 22:41
Stabilimento del Gruppo Novelli
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