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Foligno, Legambiente contro la pista ciclabile di via XVI Giugno

Pubblicato il 2 Novembre 2015 13:29 - Modificato il 5 Settembre 2023 22:36

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Un ammasso di cemento sopra l’argine del fiume Topino. Così Legambiente Foligno apostrofa la pista ciclabile che il Comune sta realizzando in via XVI Giugno, nel tratto di strada che dal ponte di via Fratelli Bandiera conduce agli impianti sportivi di Santo Pietro. “Se avessimo potuto confrontarci con l’amministrazione – spiega il presidente dell’associazione ambientalista folignate, Gianfranco Anzideo – avremmo potuto indirizzare la fattibilità nel segno della sostenibilità generale, da quella ambientale a quella economica e sociale”. Per Legambiente, infatti, sarebbe stato più opportuno individuare la nuova pista ciclabile – attualmente in fase di realizzazione – sull’altro lato della strada che costeggia l’argine del Topino, “dove esiste – dicono – un ampio margine più largo di tre metri e con un filare di alberi sul bordo”. “Uno spazio ideale – sottolineano – dove la pista avrebbe potuto proseguire fiancheggiando via Monte Cucco verso Maceratola, Cave e il percorso esistente fino a Fiamenga, o anche deviare e congiungersi a via Grumelli e la zona di via Santo Pietro”. Così facendo si sarebbe sfruttata un’area di per sé già esistente. Diversi, poi, per l’associazione ambientalista i vantaggi che ne sarebbero derivati, a cominciare dalla possibilità di rinnovare e ampliare il verde. E ancora l’opportunità di avere un solo attraversamento in corrispondenza dell’attuale semaforo, eliminando il secondo da realizzarsi “a meno di cento metri – sottolineano – da quello già esistente sul ponte”. Tra le ipotesi avanzate anche quella di realizzare con una diramazione, appena attraversato via XVI Giugno, una corsia ciclabile su via Grumelli, a senso unico, capace di servire la vasta zona residenziale che conduce fino a via del Roccolo e via Santo Pietro. La realizzazione della pista ciclabile su quel lato della strada avrebbe permesso per Legambiente anche l’eliminazione del parcheggio abusivo e caotico presente in quell’area, valorizzando il percorso alberato già presente. Una soluzione che, come sottolineato dal presidente Anzideo – avrebbe comportato anche una forte riduzione della spesa pubblica. Riduzione che sarebbe stata prossima allo zero, rendendo necessario il solo l’utilizzo di risorse destinate alla manutenzione ordinaria dell’area.

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