La Pietro Coricelli non ci sta e ribatte alle accuse mosse dalla procura di Torino. L’azienda spoletina che produce olio, è accusata di aver venuto olio vergine d’oliva per extravergine. Accusa mossa dal procuratore Guariniello anche ad altre sei grandi aziende d’Italia. La notizia ha fatto il giro della Penisola nella giornata di martedì e riguarda dei test effettuati dai Nas che hanno riscontrato una qualità più bassa rispetto a quella dichiarata. Non così secondo la Coricelli, che attraverso una nota stampa sottolinea come le verifiche effettuate si fonderebbero esclusivamente su una prova di assaggio, “ritenute da più parti insufficienti”. Inoltre, l’azienda spoletina avrebbe già provveduto a querelare la rivista “Il Test”, dalla quale è partita l’inchiesta torinese. Insomma, le accuse vengono respinte con la Pietro Coricelli pronta a ribattere alle accuse di Guariniello e a tutelarsi anche contro chi ha pubblicato la notizia, ribadendo che il lotto “incriminato”, prima di essere venduto è stato oggetto di specifiche analisi che ne avevano confermato la qualità. “I prodotti messi in commercio – scrivono dall’azienda – rispettano tutti i più elevati standard di qualità in ossequio alle più stringenti normative in vigore”.
Olio d’oliva di scarsa qualità? La Coricelli: “Non è vero, analisi insufficienti”
Pubblicato il 11 Novembre 2015 15:14 - Modificato il 5 Settembre 2023 22:30
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