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J&P Industries, nuovo incontro al ministero del lavoro

Pubblicato il 22 Novembre 2015 08:29

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Novità in arrivo per i lavoratori della J&P Industries dello stabilimento di Colle di Nocera. Per la mattinata di lunedì 23 novembre, infatti, le organizzazioni sindacali sono state convocate per un incontro al ministero del lavoro, che potrebbe svelare il futuro dei 700 lavoratori ex Merloni riassorbiti dalla società dell’imprenditore Giovanni Porcarelli. In vista della scadenza della cassa integrazione, prevista a fine anno, le organizzazioni sindacali sono state convocate per la riproposizione dell’ammortizzatore sociale, ma i dubbi sono molteplici. Non c’è, infatti, alcuna certezza circa la proposta che le sigle sindacali si vedranno presentare lunedì mattina, anche perché l’incontro è stato fissato prima dell’atteso pronunciamento della Corte di Cassazione sul ricorso presentato dalle banche contro la vendita della Ex Merloni alla JP di Porcarelli. Pronunciamento che arriverà – con ogni probabilità – nei primi giorni di dicembre. Le preoccupazioni dei lavoratori, quindi, sono molteplici. Sulla base della proposta che verrà fatta dal ministero lunedì, quindi, si potrebbe capire verso quale direzione andrà la sentenza della Cassazione. Gli scenari possibili sono diversi: il ministero potrebbe proporre il prolungamento della cassa integrazione, che per i lavoratori significherebbe continuare il loro rapporto con la JP di Porcarelli, oppure l’Aspi – ovvero la nuova indennità di disoccupazione introdotta dalla legge Fornero -, che decreterebbe l’interruzione dell’attività lavorativa. Nel primo caso è indispensabile che l’azienda rimanga in attività e ciò potrebbe verificarsi a seguito di una sentenza della Cassazione a favore di Porcarelli o di un accordo tra le banche e la proprietà. Nel secondo caso, invece, significherebbe una sentenza della Cassazione a favore degli istituti di credito. Insomma, le alternative non sono delle più rosee e da parte dei lavoratori c’è davvero molta preoccupazione. “Noi speravamo in una convocazione al ministero dello sviluppo economico – spiega Luciano Recchioni di Fiom-Cgil – in quanto in quella sede avremmo potuto nuovamente discutere dei possibili scenari conseguenti alla sentenza della Cassazione. Dall’incontro di lunedì – conclude – non sappiamo davvero cosa aspettarci”.

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