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Spoleto, esperti Ingv e summit per l’anomalia termica dei pozzi di San Martino

Pubblicato il 10 Dicembre 2015 17:43 - Modificato il 5 Settembre 2023 22:12

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Continua a rimanere alta l’attenzione a Spoleto sull’anomalia termica registrata in alcuni pozzi di San Martino in Trignano. A giungere sul posto nella giornata giovedì gli esperti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia per compiere nuovi rilievi e campionamenti, al fine di comprendere le cause che hanno fatto registrare il riscaldamento dell’acqua nel sottosuolo – a circa cinquanta gradi -, rilevato in prima battuta in un pozzo privato. Ma non solo. Per venerdì è stato fissato un tavolo tecnico a cui prenderanno parte i rappresentanti della Prefettura di Perugia, quelli della Regione Umbria, insieme ad Arpa, Asl, Università degli studi di Perugia e all’ente comunale spoletino. Un tavolo, quello in programma, convocato con l’obiettivo di decidere i prossimi passi da compiere mettendo insieme esperienze e studi. La spiegazione dello strano fenomeno potrebbe, inoltre, anche arrivare dai campionamenti effettuati dall’Arpa nei giorni scorsi in alcuni pozzi della zona dove l’acqua risulta tiepida. A lanciare l’allarme è stato il proprietario di un pozzo, il quale ha subito avvisato la Forestale, che ha raggiunto il luogo insieme alla Prociv del Comune di Spoleto. Ad intervenire anche i tecnici Enel per verificare eventuali dispersioni di calore. In questo caso, però, i rilievi hanno dato esito negativo. Da qui l’ordinanza del sindaco di Spoleto, Fabrizio Cardarelli, che ha vietato la captazione nei pozzi della zona per un raggio di circa 200 metri. Ora quindi non resta che attendere domani, giorno in cui si potrebbe capire qualcosa in più rispetto all’anomalia riscontrata a San Martino in Trignano.

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