“Mettere insieme”, questa la parola d’ordine che guida l’attività del Centro Studi Città di Foligno. Non soltanto un contenitore per l’alta formazione ma una rete che si apre all’Europa e permette al territorio di accedere a finanziamenti ai quali altrimenti sarebbe impossibile accostarsi. “Serve una rete di relazioni e partenariati – dichiara il presidente Mario Margasini – e competenze dal punto di vista della progettazione, gestione e rendicontazione che non possiamo trovare all’interno dell’amministazione pubblica”. Questo è ciò che il Centro Studi offre alla città, una ricchezza che dialoga oltre i confini della penisola, ma che al contempo parla anche alle associazioni di categoria e a quelle culturali locali. Formazione e apprendimento, politica attiva al lavoro, auto imprenditorialità sono il motore del ricco programma messo in piedi dal Centro Studi. Tanti i progetti già portati a termini, molti quelli in corso e in procinto di prendere il via. Tra i tanti c’è da ricordare “Generation 0101” che punta sullo sviluppo delle competenze digitali dei giovani di età compresa tra i 16 e i 30 anni, la cui innovazione è quella di essere collegato al mondo del no profit. In programma l’idea di organizzare un Hackathon di cinque giorni in Umbria per rispondere alle esigenze del no profit attraverso soluzioni digitali. Già attivo è anche il progetto “Sem Schools eu”, di cui il Centro Studi è il coordinatore, che si occupa della gestione sostenibile dell’energia a scuola e coinvolge partner come la Spagna, Romania, Inghilterra, Lettonia, Grecia e Cipro. Partirà a gennaio 2016 invece “Profarm”, un progetto di alternanza scuola lavoro per studenti disabili in agricoltura sociale della durata di tre anni. L’imprenditorialità giovanile è stata anche l’argomento protagonista di “Entrepreneur-ship” un progetto svoltosi in Moldavia, i primi di ottobre del 2015, che ha coinvolto la comunità La Tenda Coop.Soc, l’Officina della Memoria e Viaindustriae e che ha dato vita ad una serie di progetti che spaziano dalla creazione di start-up, all’attivazione di un processo educativo musicale con i giovani delle periferie anglosassoni, all’apertura di un ufficio mobile di supporto europeo per giovani disoccupati. Tantissime le persone messe in mobilità grazie al programma del Centro Studi. “Si tratta di un’occasione per il territorio – spiega l’assessore di Foligno Giovanni Patriarchi – lo scambio dato dai progetti permette anche lo scambio culturale. La mobilità in entrata si traduce in economia e turismo, quella in uscita in esperienze ed opportunità”. Il grande lavoro che va riconosciuto al Centro Studi è quello di fornire una risposta concreta alla crisi economica, poiché mettere insieme formazione, competenze e associazioni significa dare una prospettiva e investire sul futuro.
Dal centro del mondo a Bruxelles, il Centro Studi di Foligno ponte per l’Europa
Pubblicato il 22 Dicembre 2015 13:44 - Modificato il 5 Settembre 2023 22:05
Mario Margasini insieme all'assessore Giovanni Patriarchi durante la conferenza
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