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Cyberbullismo, a Castel Ritaldi un incontro per spiegare i rischi

Pubblicato il 24 Dicembre 2015 09:38 - Modificato il 5 Settembre 2023 22:04

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L’avvento di internet ha aperto sicuramente nuove possibilità di comunicazione e informazione. Ma il rovescio della medaglia, c’è. Ed è rappresentata dai rischi legati all’uso non corretto di questo strumento. Tra questi c’è il cyberbullismo, un fenomeno molto pericoloso, dato che nel giro di poco tempo, le vittime, possono vedere la propria reputazione danneggiata. Un fenomeno di cui, spesso, sono all’oscuro genitori e insegnanti, a volte per la diversità di “linguaggio” tra le parti in causa. E allora ecco che, mettersi al pari con i tempi, soprattutto per i genitori, diventa fondamentale, il più delle volte, a scongiurare eventuali rischi che i figli possono correre utilizzando queste nuove tecnologie, dove, magari, la distinzione tra vita online e vita offline è davvero minima. Una “missione” che è stata sposata appieno dalla dirigenza scolastica di Montefalco-Castel Ritaldi guidata da Cristina Rosi, la quale, grazie alla disponibilità del comandante dei carabinieri della stazione di Castel Ritaldi, Francesco Caccetta, ha fatto in modo che i genitori degli studenti delle elementari e medie dei due plessi, potessero ricevere lezioni ad hoc così da poter comunicare al meglio con i propri figli. E uno di questi incontri si è svolto solo qualche giorno fa alla biblioteca comunale di Castel Ritaldi, e in questa occasione, il comandante Caccetta, oltre a spiegare le “precauzioni d’uso” di internet, ha risposto ad alcune domande specifiche fatte da quei genitori che, in alcuni casi, hanno ammesso con onestà la propria “ignoranza” in materia. “Bisogna parlare con il loro linguaggio – ha spiegato il comandante Francesco Caccetta – imparare noi adulti, prima di tutto, e poi magari diventare amici dei propri figli sui social network”. Che tradotto significa stabilire con i figli una comunicazione improntata alla fiducia, interessarsi alle modalità di utilizzo dei media e discutendone con loro. Nonché mettersi a loro disposizione, non precludendo, però la loro libertà. “Sono anni che portiamo avanti il progetto “Sicuri online” – ha aggiunto la dirigente scolastica, Cristina Rosi – attualmente, e per questa edizione, abbiamo incontrato i genitori, mentre a breve sarà la volta degli studenti delle elementari, quelli della quarta e quinta classe, e delle medie. Ragazzi che, tra l’altro, si sono dimostrati sempre molto interessati al tema”. Una informazione-formazione per i ragazzi tanto utile quanto necessaria, dato che le attività che i ragazzi svolgono online o attraverso i media tecnologici, hanno spesso conseguenze anche nella loro vita reale.

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